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Transizione energetica? I titoli italiani su cui puntare con il rialzo del greggio

Pubblicato 21.06.2021, 23:24
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il petrolio è tornato in auge. 


Spinto dal rialzo dei consumi di energia soprattutto in America e in Cina e dal ritorno alla normalità tanto sperata ed agognata, il prezzo del barile è tornato ai livelli pre-covid. Secondo il rapporto dall’Agenzia internazionale dell’energia e dell'Opec, la domanda globale di greggio arriverà a 100 milioni di barili al giorno entro quest'anno.


Le riunioni dell'Opec (aprile e giugno) hanno influito notevolmente su questo balzo. Infatti, i produttori hanno deciso di aumentare "step by step" la produzione in base all'offerta, fino a luglio. Prevedendo un ritorno sul mercato di circa 2,1 milioni di barili al giorno. Da allora il petrolio ha registrato un rialzo del 44% portando con se l'incubo dell'inflazione. Con la strategia messa in atto, gli esperti del settore, prevedono un ritorno della domanda ai massimi livelli entro il 2022.


Crude Oil Inventories dell'Energy Information Administration (EIA) ha misurano una forte diminuzione settimanale dei barili del greggio, detenuto in giacenza dalle aziende statunitensi (Il livello delle giacenze influenza l'inflazione), circa 7,4 milioni. Come abbiamo ribadito pocansi, questo è dovuto alla ripresa del lavoro e alla normalità. I futures sul Brent sono lanciati verso i 75$ toccando da subito i massimi di aprile cioè quota 74,70$ per poi essere scambiato a 74$ mentre i futures sul greggio Wti corrono verso i 74$ superando i massimi di ottobre 2018 (72,80$).


I mercati petroliferi stanno osservando da vicino anche la situazione "Iran". I colloqui sono volti a far rientrare all'interno del Joint Comprehensive Plan of
Action (JCPOA) gli USA che dovranno "necessariamente" revocare le sanzioni sui vari settori economici (banche, spedizioni marittime e petrolio). Questo perchè il petrolio iraniano "temporaneamente" fuori dai giochi "ufficiali" sta contribuendo anch'esso all'aumento del prezzo. E questo ha dei "Pro" ma anche dei "Contro", L'immissione massiccia di petrolio sul mercato farebbe crollare il suo valore. Biden è quindi chiamato a risolvere e a rilanciare l'accordo del 2015, come da lui promesso durante le elezioni, ma dovrà essere ben ponderato e tutto ciò porterà via ancora un bel pò di tempo viste le elezioni (in Iran ovviamente) dove i risultati sanciscono la vittoria di Raisi, estremista e religioso conservatore!


Da non sottovalutare sarà l'intervento del governo Biden nello stabilire nuove linee guida sui permessi di trivellazione. Al momento molte compagnie stanno astenendosi nel farlo, cioè di iniziare nuove trivellazioni per via dell'aria d'incertezza in cui si trovano e questo potrebbe portare nel lungo periodo un pò di instabilità e conseguenze sul prezzo.

dove può arrivare il greggio?


Il petrolio da Marzo 2020 ha guadagnato più del 200% ed ora prosegue il suo rally, superando i prezzi di Gennaio 2020 e sfiorando i massimi di aprile 2019. Grazie alla ripresa della domanda e dal calo delle scorte è proiettato verso i 75$ al barile. Da novembre 2020 ha avuto un rialzo del 95% e adesso dove potrà arrivare? dal grafico possiamo vedere che c'è stata la rottura del "Bullish Triangle" e il superamento della resistenza creatasi dai livelli raggiunti nel 2005, il target price possiamo individuarlo a quota 86 dollari. Ovviamente, prima, andrà a testare i prezzi 75$ e 80$ rispettivamente vicino ai prezzi dei massimi di Aprile 2019 e Maggio 2018.


Ma veniamo a noi. Su quali titoli possiamo puntare?


Il mondo in questo momento ha bisogno del petrolio, non illudiamoci che la "transizione" anzi la "trasformazione" verso un mondo GREEN è presto fatta.

Di conseguenza, all'interno di un portfolio d'investimenti la presenza di azioni di società del settore energetico sono d'obbligo.


1. ENI (MI:ENI)


La multinazionale italiana che solo nel 2020 ha conseguito 43,9 miliardi di euro di ricavi, con il recupero del mercato petrolifero e l'aumentare della domanda, oggi la fa da protagonista. Il titolo da novembre 2020 ha visto crescere il suo valore dell'84% circa. E la recente scoperta di un nuovo pozzo porterà alla compagnia dai 65 ai 100 milioni di barili.

Eni Trend


Analizzando il grafico possiamo notare che Eni si trova sicuramente in un canale rialzista ma sta seguendo la formazione di un "Flat" o meglio sta lateralizzando, di conseguenza non c'è una lettura chiara per ora (nel breve periodo) e quindi ci comporteremo in maniera attendista. Per quanto riguarda nel lungo periodo, come abbiamo specificato pocansi, è sicuramente "LONG". Utilizzando il ritracciamento Fibonacci il target price è a 14 euro, ritornando così alla quotazione di marzo 2020. Ma il primo target da raggiungere e superare sarà il supporto/resistenza a quota 11,3 - 11,6 euro e poi il supporto (molto forte) creatosi nel 2001 a 13,2 euro.


2. SNAM (MI:SRG)


Dopo il raggiungimento di un accordo con "Mubdala Investment Company" per la collaborazione allo sviluppo di impianti alimentati a idrogeno negli Emirati Arabi, il rialzo del settore energetico e l'impegno alla decarbonizzazione hanno spinto, solo nell'ultimo periodo, le sue azioni ad un rialzo del 24%.

Snam Trend


Nel grafico mensile si può notare che il "trend rialzista" iniziato nel 2002 sta continuando.

Snam, prossimo massimo?

Per quanto riguarda l'analisi del grafico giornaliero, com'è ben evidenziato, c'è stato un "breakout buy" che ha visto in seguito superare il prezzo di
Marzo 2020, facendo un nuovo massimo a 5,1 euro. Utilizzando il ritracciamento Fibonacci il target price è a 6 euro. Prima di questo, ovviamente, dovrà testare quota 5,3 euro e consolidarsi, creare un nuovo massimo a 5,7 - 5,8 euro. Mentre nel breve periodo, si sta formando un "Bearish Wedge" al che possiamo aspettarci prima un ritracciamento "abbastanza" profondo.

Entrambi i titoli sono da considerare a lungo termine soprattutto per la trasformazione ecologica che stanno attuando e quindi del PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) che ammonta a 235,12 miliardi di euro. La transizione consiste nel ridurre, entro il 2030, le emissioni dei gas serra del 55% rispetto al 1990 e di azzerarle entro il 2050. Questo è molto difficile, ma non impossibile, perchè società come Eni prevedono un aumento delle esplorazioni e del 4% annuo di barili. Una nota a favore è sicuramente "l'Inertial sea wave energy converter" per produrre energia dalle onde del mare che sarà installato a Ravenna, anche lo sviluppo di
teconologie adatte all'utilizzo di CO2 (come le micro alghe). Mentre per quanto riguarda Snam si può certamente considerare una delle aziende italiane con la migliore strategia ESG, dopo tutto "l'Hydrogen Innovation Center" è un'eccellenza su territorio nazionale e il Parlamento europeo nè riconosce l'importanza. Snam d'altro canto, sta gia utilizzando una miscela del 30% di gas naturale e idrogeno per la lavorazione dell'acciaio nel medio-lungo termine.

Detto questo, resta ancora la certezza che i combustibili fossili continueranno ad essere al centro del progresso e il funzionamento dell’economia mondiale.

Tutto dipende molto dalla capacità dell’industria, dei trasporti, dell’agricoltura di sviluppare nuovi business, riducendo la presenza di carbonio cosicchè si accelererà la transizione verso soluzioni "pulite".

Ma ricordiamoci che l'uomo farà sempre i suoi interessi.

Nel caso dell'idrogeno, questa tecnologia è ancora allo "stadio embrionale" e la capacità attuale di produrlo è molto "limitata" e poco "commercializzata". L'Italia ha la possibilità di diventare il polo europeo "GREEN" grazie ai fondi stanziati, diventando una delle prime proiettata verso l'estrazione dell'idrogeno entro il 2025. Si pensa che la completa transizione dell’economia all’elettricità costerà circa 1.5 - 1.8 miliardi di dollari l’anno ma sicuramente c'è da dire che il costo dell'idrogeno nei prossimi anni diminuerà del 70% circa e sarà accessibile a tutti, o quasi.






"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets è altamento rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore."

Ultimi commenti

a lungo andare penso che possano beneficiare di tutta questa situazione
In base a quale criterio può dire che: "che il costo dell'idrogeno nei prossimi anni diminuirà del 70% circa e sarà accessibile a tutti, o quasi"? Da dove verrà estratto questo idrogeno se ANCORA OGGI per averlo a prezzi bassi (12-13€/kg) lo si deve ottenere dal metano? Ma non vi è bastato vedere come sono finiti del vuoto i vari "esperimenti" di mobilità con l'idrogeno con milioni di soldi pubblici BUTTATI? L'idrogeno è un controsenso energetico, perché la termodinamica racconta da 2 secoli che per ottenere 1kWh di energia dall'idrogeno devi consumarne 3kWh di energia elettrica. Solo con l'intervento della politica certi CEO possono cercare di vedere fumo (oltre che libri)
il costo dell’idrogeno verde scenderà nella maggior parte dei mercati ben al di sotto di 2 dollari al kg entro il 2030; per arrivare sotto un dollaro il kg nel 2050. sarà in grado di battere per competitività il gas naturale, le risorse saranno sottoquotate e accadrà quello che sta succedendo oggi con il carbone. informati
 Se per idrogeno verde Lei intende l'idrogeno derivato dall'elettrolisi dell'acqua come già scritto, per produrne un kg servono 62kWh di energia elettrica. Si può pensare di arrivare a migliorare i rendimenti ma comunque c'è un limite di 45kWh al di sotto del quale solo gli economisti possono crederci: il limite è "TERMODINAMICO". Poi ne servono altri 5-6 kWh per comprimerlo e poi altri ancora per trasportarlo, mentre l'energia elettrica viaggia "da sola" su un cavo. Qualsiasi sarà il costo dell'idrogeno tra 30 anni derivando dall'elettricità costerà sempre 3 volte tanto. NON HA SENSO!
 Adesso la situazione è questa:  Con google cerchi "Auto a idrogeno, ecco quanto si spende davvero e dove si fa rifornimento" L'idrogeno non sarà MAI competitivo dovendo derivare dall'energia elettrica che è già "verde": il paragone con carbone e gas naturale non ha senso visto che quelli sono FONTI energetiche (l'idrogeno è un vettore). Come già dicevo ai grillini nel 1995 "gasati" dalla Multipla di Grillo a idrogeno e dall'altro economista Rifkin, risentiamoci tra 20 anni.
rompo le uova nel paniere : non è molto meglio investire sui memestocks a breve periodo?
azzardo
Dovevi investirci prima. Buy on rumors sell on news.
le notizie sul green distolgono la gente dal vero protagonista, il greggio. Non scherziamo! la transizione avverrà nel 2050 se tutto andrà bene
Nel frattempo il consumo di carburanti non può che diminuire come quello di gas grazie alla sostituzione delle caldaie con pompe di calore. Processo lento ma per i carburanti un pò più veloce. poi se parliamo di Eni, dobbiamo evidenziare che nel 2007 valeva 25 euro... praticamente un lento e costante calo, anno dopo anno....
 sicuramente Eni non ha il prezzo di prima ma è proiettato verso i 13 -14 euro .. stesso discorso per le banche non hanno il valore di prima ma sono buy in questo momento
ci sarà consolidamento del prezzo Eni (10 euro)
investire su eni a questi prezzi è una follia. la borsa sconta in anticipo, ha gia guadagnato fin troppo.
entrata a 10euro e target price 14
investire nei meme stocks è da folli! Eni paga anche dividendi e la prospettiva è sicuramente long
per il "green" ne riparliamo nel 2030! avanti con i titoli petroliferi o mix
ottimista
bel analisi. penso che il recupero di Eni sia ancora da terminare perchè vedo il titolo verso i 10 euro per poi avvicinarsi agli 11 e lì dovremmo capire se sarà long
concordo
ottimi entrambi i titoli
non ce ne libereremo così facilmente, troppi soldi in ballo!
troppi soldi in entrata e in uscita
Eni punta livello psicologico a 11,3 euro
concordo ma stiamo ad aspettare in caso di rottura al ribasso
Snam appena ritraccerà è d'acquistare
ha gia ritracciato
long
in evidenza area 10 euro
su investing analisi così accurate non se nè leggono molte
pensare oggi a titoli legati al futuro è come comprarsi un auto elettrica in un paese in cui non puoi ricaricarla. Analisi tecnica giusta e condivido un entrata
la transizione è lontana e i titoli che ha menzionato sono un giusto mix tra greggio e green . complimenti
Non sono d'accordo che Eni abbia fatto una crescita semmai solo un recupero, ALTRIMENTI SI TROVAVA SOPRA A 30. Vi rammento che in USA hanno fatto già due volte il rialzo che possiamo chiamare turn over
un bel recupero. è proiettata verso i 14/15 euro
contenti voi!
possibile ribasso in area 10
Complimenti per l'articolo. È un dato di fatto ma difficile farlo capire ai green buyer...
Ricordati che la borsa non crea soldi ma li sposta dai portafogli dei fanatici ai portafogli dei cinici.
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