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Trarre vantaggio dalla differenza di Facebook e Netflix con gli altri FAANG

Pubblicato 08.08.2018, 12:20
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Per gli investitori del tech, questo è uno dei momenti più difficili in cui continuare ad essere fiduciosi.

Dopo aver prodotto rialzi a tripla cifra negli ultimi cinque anni, qualche colosso del tech inizia a dare segni di aver raggiunto il picco, spingendo alcuni analisti ad affermare che questa impennata rialzista senza precedenti sia arrivata al termine.

Facebook (FB - Green) Vs. Netflix (NFLX - Purple) 1-Month Chart

Gli esperti di strategia di Bank of America consigliano uno short su tutti i titoli cosiddetti FAANG: Facebook (NASDAQ:FB), Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Netflix (NASDAQ:NFLX) ed Alphabet (NASDAQ:GOOGL), proprietaria di Google. E lo giustificano con l’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, che potrebbe ridurre la liquidità dall’economia e danneggiare il valore delle azioni di questi colossi.

Queste considerazioni sembrano essere fondate. Facebook e Netflix, i due titani che sono stati tra i tre migliori dei FAANG negli ultimi cinque anni, sono crollati dopo i risultati deludenti del secondo trimestre, che hanno scatenato i dubbi circa la crescita degli utenti e le elevate valutazioni di questi nomi.

Gli investitori hanno conciato per le feste questi due giganti. Il 26 luglio Facebook ha perso 119 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato - il crollo giornaliero maggiore della storia - dopo aver riportato che le entrate sono aumentate del 42% nel secondo trimestre, meno del 43% previsto. La compagnia ha anche messo in guardia dalla crescita futura delle vendite.

Netflix, intanto, ha ridotto i guadagni del titolo sull’anno al 70% da oltre il 100% dopo aver registrato un milione di utenti in meno nel secondo trimestre, deludendo le aspettative sulla crescita degli abbonati.

Ciò che spaventa gli investitori dopo queste catastrofiche delusioni è chiedersi se convenga fare di tutta l’erba un fascio per quanto riguarda il gruppo dei FAANG allontanandosi da tutti. Il rovescio della medaglia è che l’ultimo crollo possa dimostrarsi essere di breve durata come gli altri a cui abbiamo assistito quest’anno, che sono costati molto agli orsi del FAANG.

Riteniamo che puntare sui FAANG come gruppo non sia più una strategia prudente e che gli investitori avversi al rischio farebbero meglio a scegliere un approccio selettivo.

Facebook o Netflix? Dipende dallo stile di investimento

In seguito al disastro degli utili del secondo trimestre, Facebook e Netflix presentano un diverso rapporto di rischio-ricompensa. Questi titoli non costituiscono un cattivo acquisto per gli investitori pazienti che vogliono affrontare questa volatilità. Ma Facebook e Netflix stanno affrontando sfide diverse e ciascun titolo va scambiato in base ai propri meriti.

Per Facebook, la sfida maggiore sarà convincere gli investitori che, anche se i giorni della crescita facile sono finiti, possiede ancora le proprietà digitali con più valore che piacciono ai pubblicitari. WhatsApp, Messenger ed Instagram hanno ciascuno più di un miliardo di utenti. L’intera gamma di prodotti di Facebook conta 2,5 miliardi di utenti mensili.

Tra queste app, Instagram sta già contribuendo in modo significativo alle entrate di Facebook e questo trend aumenterà con l’Amministratore Delegato Mark Zuckerberg che cerca di compensare il rallentamento della crescita nella sua piattaforma principale.

Netflix, invece, non ha un netto rivale nella categoria di video in streaming, dove esistono enormi opportunità globali. Il rivale più vicino, Hulu, ha appena superato i 20 milioni di abbonati a maggio ed ha poco appeal internazionale in confronto a Netflix. Netflix conta circa 130 milioni di abbonati in tutto il mondo.

La crescita degli abbonati negli Stati Uniti raggiungerà il picco ad un certo punto. La crescita degli utenti globali, invece, ha ancora modo di salire, soprattutto perché Netflix ha cominciato ad investire sui contenuti locali per prendere di mira i mercati più grandi, come l’India.

Probabilmente Facebook divergerà rispetto ai FAANG e la sua performance sarà inferiore nei prossimi 6-12 mesi, mentre investe pesantemente per rendere la sua piattaforma più accettabile a regolatori e politici in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica e alle accuse di una manipolazione russa delle ultime elezioni presidenziali statunitensi. Ma questa differenza dovrebbe essere considerata un’opportunità di acquisto in una compagnia che ha riportato una crescita media delle vendite pari al 50% negli ultimi 10 trimestri e che ha un sacco di frecce al proprio arco per effettuare un rapido dietrofront e superare le aspettative.

Il titolo di Netflix dovrebbe riprendere la sua salita più rapidamente di Facebook. Per i titoli a crescita dinamica, come Netflix, c’è sempre il rischio di un percorso accidentato e non prevediamo che l’ultima delusione si traduca in un trend.

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