I negoziati commerciali sino-americani sono finiti e ieri pomeriggio l’ottimismo sul loro esito ha fatto salire lo yuan cinese e scendere il dollaro USA. L’impostazione accomodante della Federal Reserve USA e l’armonia sul fronte commerciale sono favorevoli al rischio e negative per il dollaro, anche se l’azionario asiatico minaccia di perdere slancio. Sembra che l’USD abbia raggiunto il picco, invece le quotazioni delle azioni sono ancora promettenti. Nel breve termine sono in programma discussioni a più alto livello fra la Cina e gli USA, probabilmente il 30-31 gennaio. Si rafforzano le aspettative secondo cui gli USA sospenderanno i dazi introdotti nel 2018 per dare alla Cina il tempo necessario per annunciare le riforme. Un accordo temporaneo farebbe salire il sentiment a livello globale. La banca centrale cinese non si aspetta un brusco apprezzamento, ma la significativa sottovalutazione di titoli del Shanghai Composite rappresenta un’opportunità per gli investitori.
Il presidente della Fed Jerome Powell non prevede una recessione per il 2019 e dice che la Fed sarà paziente nel restringere i tassi. I suoi toni accomandati hanno sostenuto il rimbalzo della propensione al rischio e la generalizzata debolezza dell’USD. I trader hanno ignorato il conflitto sullo shutdown federale negli USA. Lo S&P 500 si avvicina a 2.600 punti, per cui una rottura rialzista segnalerebbe un’inversione della recente correzione.