Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
I mercati, come se non si sapesse già, hanno battezzato il presidente USA quale mover principale del 2018.
Un'altra prova in tal senso è arrivata sul finire di settimana, perché forse in pochi immaginavano che Trump fosse pronto a sferrare l'ennesimo attacco contro la Cina minacciando ulteriori 267 miliardi di dollari di tariffe oltre ai potenziali 200 miliardi in procinto di diventare effettivi il tutto in aggiunta ai 50 miliardi già in vigore.
La domanda più importante che si stanno ponendo gli operatori finanziari è quale sarà la reazione dei mercati emergenti e di conseguenza quale sarà la propensione al rischio nel corso della settimana.
Il dollaro sta già cercando di riprendere vigore dopo gli ultimi dati sul mercato del lavoro americano rilasciati venerdì se la pressione sullo yuan cinese (valuta emergente per antonomasia) dovesse riprendere allora giungerebbero interessanti indicazioni sul possibile consolidamento del biglietto verde.
Per il momento la reazione sembra essere tutto sommato contenuta e la valuta cinese si mostra abbastanza stabile ma se dovessero subentrare nuove importanti vendita la propensione al rischio crollerebbe di nuovo. In tal senso sono giunte incoraggianti indicazioni dall'andamento dei future americani nel corso della sessione asiatica, tutti in rialzo.
Anche i listini europei dopo una partenza altalenante sembrano guardare al rialzo.
Nel corso della notte sono stati rilasciati importanti dati asiatici, in particolare segnaliamo il PIL giapponese sopra le attese con un 3% annuo su base trimestrale, mentre l'inflazione cinese è stata superiore alle attese con +2,3% rispetto al +2,1% atteso e 2,1% precedente.
Wall Street chiudeva la sessione di venerdì con lo SP500 in calo dello 0,2% a 2871 punti.
Ciò ha avuto ripercussioni sull'azionario asiatico che è risultato contrastato, tuttavia il Nikkei è apparso positivo con +0,3%.
Nel mercato delle valute imbarchiamo una lieve forza del dollaro americano, ma chi sta meglio di tutti è sicuramente lo yen che ha tratto vantaggio dal dato sul PIL.
Sul fronte materie prime l'XAU/USD sta soffrendo nuovamente la forza del dollaro, mentre il petrolio sembra voler trovare supporto.
Per quanto riguarda il calendario macroeconomico, detto che in settimana avremo importantissimi appuntamenti con le banche centrali europea e britannica, la giornata di oggi proporrà soprattutto i dati mensili del PIL del regno unito alle ore 10:30.
Si prevede per luglio una crescita del 02% rispetto allo 0,1% di giugno.
Importante anche la produzione manifatturiera che dovrebbe crescere dello 0,2% per il mese di luglio rispetto allo 0,4% di giugno (quindi in calo di 2/10 di punto percentuale).