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Trump, netta l'ingerenza sui mercati, azionario giù

Pubblicato 14.03.2018, 10:16
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Dopo un periodo di relativa calma, gli investitori si trovano improvvisamente a dover affrontare il tema del protezionismo lanciato dal Presidente Trump.

La mossa del Presidente di licenziare il segretario di stato, Rex Tillerson, potrebbe trovare giustificazione nelle divergenze di opinione in diversi settori chiave (tra i quali la Corea del Nord e l'Iran).

Di certo utilizzare Twitter per annunciare il licenziamento e la sostituzione con un falco della politica estera come Mike Pompeo, ha accresciuto le preoccupazioni dei mercati.

Secondo alcune fonti, Trump starebbe preparando tariffe per un ammontare di 60 miliardi di dollari sulle importazioni cinesi.

Se confermate sarebbe un duro colpo per gli scambi commerciali globali e potrebbe scatenarsi un effetto domino difficile da prevedere.

La propensione al rischio del mercato è improvvisamente scesa, i rendimenti dei titoli di Stato sono calati, il 10 anni si è diretto in area 2,83% (anche se l'inflazione di ieri potrebbe aver recitato un ruolo primario in questo movimento).

Ovviamente non sono mancati gli effetti sull’azionario, pesantemente venduto, ma anche il dollaro USA ha subito nuove pressioni di vendita.

Dopo il nervosismo iniziale è subentrata la quiete (o potrebbe essere soltanto incertezza) in attesa della giornata odierna.

Attesa che si percepisce soprattutto nel forex, dove mancano movimenti davvero convincenti.

Nella notte i dati economici cinesi hanno mostrato forza con la Cina Industrial Production ben superiore alle attese: + 7,2% (6,1% il dato atteso, 6,2% l'ultima lettura), mentre le vendite al dettaglio sono migliorate, + 9,7% (+ 9,8% il dato atteso, 9,4% l'ultima lettura) e il Fixed Asset Investment è balzato a + 7,9% (+ 7,0% il dato atteso).

Wall Street chiudeva la giornata di ieri in forte calo con l’SP 500 -0,6% a 2765 punti, seguono i mercati asiatici tutti in negativo con il Nikkei in calo di -0,9%. I mercati europei sono cauti, ma sembrano in ripresa in questa prima parte della giornata. Nelle materie non c’è direzionalità, con l'oro praticamente fermo e anche il petrolio che sta consolidando.

Oggi attenzione alle parole di Mario Draghi che parlerà a Francoforte, tuttavia l'attenzione è rivolta alle vendite al dettaglio negli Stati Uniti delle 13:30: il dato core (escluse le automobili) sono attese in crescita del + 0,3% su base mensile.

Anche il PPI core dovrebbe crescere a + 2,5% (da + 2,2% del mese scorso).

Infine occhi puntati anche alle scorte di petrolio per le quali ci si aspetta un aumento di + 2.0m di barili (+ 2.4m la scorsa settimana), mentre i distillati dovrebbero scendere, -1.25m (-0.6m la scorsa settimana) e le scorte di benzina viste in calo -2.0m (-0.8m la settimana scorsa).

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