Negli ultimi giorni i mercati hanno mostrato una propensione al rischio sorprendente nonostante le tensioni tra Stati Uniti e Cina stiano crescendo esponenzialmente. La questione Hong Kong preoccupa non poco, soprattutto oggi che il presidente Trump ha annunciato una conferenza stampa per annunciare la risposta americana alla questione sicurezza. Se dovesse annunciare l'intenzione di applicare sanzioni punitive potremmo assistere a un duro colpo del risk-on. Già ieri, dopo le parole di Trump, abbiamo assistito a una correzione importante e questa mattina si proseguiva nella stessa direzione. Soltanto nell'ultima ora sembra che qualcosa, sull'azionario, stia cambiando.
Dal canto sui la Cina ha ribadito, sempre stamattina, che non tollererà interferenze per quella che viene definita una questione esclusivamente cinese. In tutto questo contesto abbiamo registrato uno spostamento di liquidità verso asset rifugio, con i rendimenti obbligazionari nuovamente in discesa, lo yen giapponese in salita e ul'oro in fase di rimbalzo. E' interessante però notare come il Dollaro, che ultimamente aveva rappresentato la valuta rifugio per eccellenza, sia in fase di sofferenza.
Come detto Wall Street ha chiuso la sessione di ieri attorno ai minimi con l'S&P 500 -0,2% a 3029 punti. I mercati asiatici sono stati altalenanti, con il Nikkei + 0,2% e lo Shanghai Composite -0,2%. Tra le materie prime, detto dell'oro, il Petrolio perdeva al primo mattino circa un punto percentuale.
Sul fronte macro economico abbiamo già avuto dati europei molto interessanti, ma nel pomeriggio si concentrerà il grosso difatti avremo l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed ovvero l'indice della spesa per consumi personali (PCE) che sul core di aprile dovrebbe scendere del -0,3% dandoci una proiezione annuale pari a + 1,1% (da + 1,7% a marzo) . La lettura finale di maggio del Sentiment secondo l'Università del Michigan dovrebbe proporci una leggera revisione al rialzo a 74,0 (dal preliminare 73,7, risultando pertanto superiore alla lettura finale di aprile 71,8).
Infine attenzione al presidente della Fed Jerome Powell che parlerà alle ore 17 e potrebbe indurre una volatilità alta.