Secondo il vice premier cinese Liu He l’accordo Cina-USA ci sarà, mentre il presidente Trump ha dichiarato che "ne sapremo di più entro un mese". Da qui si spiega la propensione al rischio riemersa nuovamente nelle ultime 24 ore, propensione che in realtà era emersa prepotentemente a inizio settimana ma che poi aveva subito una battuta d’arresto. Ma non siamo al punto di svolta che in molti vorrebbero, nonostante il rialzo dei rendimenti dei treasury stia contribuendo a sostenere l’azionario nel breakout dei massimi degli ultimi sei mesi.
Ovviamente tali movimenti si notano anche sul forex, dove abbiamo un indebolimento dello yen e dove il ritracciamento del dollaro rispetto alla valuta nipponica è una buona indicazione della propensione al rischio. Attenzione però, perché con I dati di oggi sul mercato del lavoro USA potrebbe cambiare tutto. Con il dollaro ancora considerato un asset appetibile, i NFP saranno in grado di azionarie nuovamente i tori? Nel frattempo la Brexit continua a dare indicazioni contrastanti e la sterlina è in preda alla speculazione difficilmente interpretabile, sintomo evidente dell’incertezza della situazione.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri in territorio positivo con l’S&P 500 + 0,2% a 2879 punti, mentre i futures statunitensi hanno guadagnato un altro + 0,1%. Ciò ha aiutato i mercati asiatici ad attestarsi in territorio positivo( Nikkei + 0,3% e Shanghai Composite + 0,9%) mentre l’Europa si mostra decisamente più cauta. Detto del Forex, nelle materie prime le prospettive di rischio stanno facendo deprezzare l’oro mentre prosegue la correzione del petrolio greggio degli ultimi due giorni.
Come ben sappiamo i libri paga non agricoli rappresentano il clou del calendario economico di oggi. Dopo il tonfo a 20 mila unità del mese scorso (vedremo se ci sarà una rivisitazione al rialzo o meno) si dovrebbe tornare a +180.000 che rappresenterebbe un valore prossimo alla media attesa dagli analisti nel corso del 2019 (circa 150.000 / 160.000). La crescita dei salari orari è un altro elemento chiave e dovrebbe restare forte ovvero + 0,3% a marzo il ché manterebbe la proiezione annuale a + 3,4% (+ 0,4% a febbraio e + 3,4% a/a). La disoccupazione dovrebbe rimanere al 3,8%. Contestualmente a questi dati verranno rilasciati anche gli omologhi canadesi, meritevoli d’attenzione.