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Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Unicredit: si aggrappano alla parete.

Pubblicato 02.02.2016, 10:47
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


Borsa italiana accelera al ribasso, Ftse Mib -1,3% trascinando anche i titoli del comparto bancario che però, almeno per il momento, a differenza delle precedenti sedute, riescono a contenere i ribassi.

In precedenza, in analoghe occasioni, i titoli del comparto bancario erano i primi a precipitare nel vuoto, facendo registrare pessime performance. Alcuni di questi titoli sono: Ubi Banca (MI:UBI), Unicredit (MI:CRDI) ed Intesa Sanpaolo (MI:ISP).

A livello grafico Intesa Sanpaolo (a differenza degli altri due titoli che analizzeremo ha ceduto solo il 20% negli ultimi 3 mesi, circa la metà) riesce a mantenersi al di sopra del supporto a 2,46 euro, livello fondamentale che dovrà impedire ai corsi di andare a rivedere quota 2,34 euro (primo obiettivo).

Grafico del titolo INTESA SANPAOLO

Nelle ultime sedute gli occhi sono puntati su istituti bancari a caccia di partner, ma non è il caso di Intesa Sanpaolo che per il momento non è intenzionata ad acquisizioni in Italia, probabilmente all’estero ma in futuro. In casa Intesa i riflettori sono puntati sulla prossima assemblea, nella quale ci sarà l’addio di Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di dell’istituto bancario. Tra i possibili candidati alla successione, Gian Maria Gros-Pietro, attuale presidente del consiglio di gestione.

Su Ubi Banca (-37% negli ultimi sei mesi) si attendono sviluppi sulla vicenda Mps. Il gruppo bancario italiano vuole garanzie per acconsentire a un’aggregazione con la banca senese. Il punto centrale sono i crediti deteriorati che UBI vorrebbe fossero scorporati in un bad bank. Per quanto riguarda lo scenario grafico del titolo, se i corsi dovessero stazionare al di sotto di quota 4,28 euro, potremmo assistere nelle prossime sedute ad ulteriori ribassi anche fino a quota 3,88 euro.

Grafico del titolo UBI BANCA

Unicredit (-40% negli ultimi 3 mesi) cerca di aggrapparsi al sostegno in area 3,48 euro ed evitare così nuovi affondi che potrebbero proiettare i corsi in area 3,30 euro. E’ fondamentale che l’azione si mantenga al di sopra di 3,53 euro, livello su cui i corsi cercheranno di costruire una base da cui ripartire.

Grafico del titolo UNICREDIT

Lo scenario resta comunque incerto, non mancano elementi di rischio, rappresentati dal pericolo di una forte contrazione dell’economia cinese e dal crollo dei prezzi delle materie prime.

Da considerare inoltre le tornate elettorali in agenda in Europa che potrebbero comportare un allargamento dello spread fra le obbligazioni societarie europee e quelle statunitensi. Infine, un’escalation delle tensioni geopolitiche.

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