Mercati azionari forti, ma attenzione al dato che chiuderà la settimana!
- Questa settimana i riflettori saranno accesi sul “giorno della liberazione” dei dazi di Trump e sull’ultimo report sull’occupazione.
- ExxonMobil sembra ben posizionato per capitalizzare le mutevoli dinamiche del commercio energetico.
- General Motors si prevede che il titolo dovrà affrontare delle sfide a causa dei nuovi dazi che verranno svelati, rendendolo potenzialmente un titolo da vendere.
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Le azioni statunitensi sono crollate venerdì, concludendo una settimana volatile, a causa di un mix negativo di notizie relative all’inflazione, all’economia e alla guerra commerciale del presidente Donald Trump, che hanno innescato un forte ribasso.
Sulla settimana, il Dow Jones Industrial Average è sceso di circa l’1%, l’S&P 500 è crollato dell’1,5%, mentre il Nasdaq Composite è sceso del 2,6%.
Con quest’ultima settimana di perdite, il Nasdaq va verso un calo mensile di oltre l’8%, vale a dire la sua peggiore performance mensile dal dicembre 2022.
Fonte: Investing.com
Questa settimana si preannuncia movimentata: gli investitori guardano a mercoledì, quando il presidente Trump dovrebbe annunciare una nuova serie di dazi, per avere maggiori chiarimenti.
Il dato più importante in calendario sarà il report sull’occupazione statunitense di venerdì, che dovrebbe mostrare che l’economia ha aggiunto 139.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere stabile al 4,1%.
Fonte: Investing.com
Il report sarà accompagnato da una serie di interventi della Fed, tra cui il presidente Jerome Powell. I future sui tassi di interesse suggeriscono che gli operatori vedono una probabilità del 79% che la Fed tagli i tassi di interesse di 25 punti base entro la riunione di giugno, secondo lo Strumento di monitoraggio della Fed di Investing.com.
Sul fronte degli utili, sono previsti solo pochi risultati aziendali, tra cui Conagra Brands (NYSE:CAG), Lamb Weston (NYSE:LW), RH (NYSE:RH), Guess (NYSE:GES) e PVH (NYSE:PVH).
Indipendentemente dalla direzione che prenderà il mercato, qui di seguito evidenzio un titolo che probabilmente sarà richiesto e un altro che potrebbe subire un nuovo ribasso. Ricordate però che il mio orizzonte temporale si riferisce solo a questa settimana, da lunedì 31 marzo a venerdì 4 aprile.
Da comprare: ExxonMobil
Con l’avvicinarsi del cosiddetto “giorno della liberazione”, ExxonMobil (NYSE:XOM) è pronta a capitalizzare l’aggressivo programma commerciale ed energetico dell’amministrazione Trump.
La guerra commerciale intrapresa dal presidente con gli alleati Messico e Canada, le principali fonti di importazione di greggio, ha già visto l’imposizione di tariffe sul greggio proveniente da questi paesi.
Questa mossa è stata pensata per comprimere le forniture di petrolio dall’estero e sostenere la produzione nazionale, un chiaro vantaggio per ExxonMobil, uno dei titani dell’energia statunitense.
Ad aggiungere benzina al fuoco, le sanzioni di Trump sul petrolio venezuelano minacciano di restringere ulteriormente i mercati globali del greggio. La sua amministrazione ha avvertito che qualsiasi Paese che acquisti petrolio venezuelano dovrà affrontare una tariffa del 25%, una politica che potrebbe far salire i prezzi del petrolio.
Con i prezzi del greggio in rialzo, le solide attività nazionali di ExxonMobil possono trarre vantaggio dalla conferma della promessa di Trump di rafforzare l’indipendenza energetica degli Stati Uniti.
Fonte: Investing.com
Il titolo XOM ha chiuso la seduta di venerdì a 117,73 dollari, avvicinandosi al picco record di 126,34 dollari dell’ottobre 2024. ExxonMobil ha una capitalizzazione di mercato di 510 miliardi di dollari alla sua valutazione attuale, il che la rende il più grande produttore di petrolio degli Stati Uniti e la 14esima società di maggior valore quotata al NYSE.
Le azioni sono aumentate del 9,4% dall’inizio del 2024, sovraperformando il mercato più ampio nello stesso periodo.
Fonte: InvestingPro
Il gigante petrolifero con sede a Irving, in Texas, mantiene un solido punteggio di salute finanziaria di 2,88, che gli vale un rating “BUONO” secondo il modello di InvestingPro. Questo punteggio è rafforzato dalla forte performance in aree specifiche, in particolare dal momentum dei prezzi (3,56) e dalle metriche degli utili (3,41), inoltre, anche il flusso di cassa (3,18) mostra una certa forza.
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Da vendere: General Motors
Sul versante opposto, General Motors (NYSE:GM) si trova nel mirino delle tariffe doganali di Trump, il che la rende un titolo da evitare questa settimana.
La decisione dell’amministrazione di imporre una tariffa del 25% su quasi tutti i veicoli e i componenti importati è un colpo significativo per l’industria automobilistica statunitense e per GM in particolare. Con effetto dal 3 aprile, queste tariffe coprono un’ampia gamma di importazioni, con uno sgravio limitato per i veicoli conformi all’USMCA.
Questa mossa introduce un potenziale aumento dei costi annuali di 110 miliardi di dollari in tutto il settore, che si traduce in una stima di 6.700 dollari per veicolo.
La dipendenza di GM da una catena di fornitura interconnessa a livello globale la rende particolarmente vulnerabile, in quanto l’assorbimento dei costi tariffari potrebbe erodere i margini di profitto, mentre il loro trasferimento ai consumatori rischia di provocare un calo significativo delle vendite.
Per GM, che dipende in larga misura dalle importazioni, le tariffe rappresentano una minaccia sostanziale alla sua capacità di guadagno, con un colpo notevole previsto per la seconda metà del 2025.
Fonte: Investing.com
Il titolo GM ha chiuso venerdì a 46,68 dollari, non lontano dal minimo del 2025 di 44,41 dollari toccato il 4 marzo. Alle valutazioni attuali, General Motors ha una capitalizzazione di mercato di 46,5 miliardi di dollari, che la rende la seconda casa automobilistica statunitense dopo Tesla (NASDAQ:TSLA).
Le azioni, che vengono scambiate al di sotto delle loro medie mobili fondamentali, sono in calo del 12,4% dall’inizio dell’anno.
Fonte: InvestingPro
La casa automobilistica mantiene un punteggio complessivo di salute finanziaria rispettabile di 2,61, ottenendo anche un rating “BUONO”. GM mostra una performance equilibrata nelle metriche di profitto (2,76) e di crescita (2,75), ma dimostra una certa debolezza nel flusso di cassa (2,03) e nella dinamica dei prezzi (2,29).
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Nota dell’autore: Al momento della scrittura, sono short sull’S&P 500 e sul Nasdaq 100 tramite il ProShares Short S&P 500 ETF (SH) and ProShares Short QQQ ETF (PSQ).
Ribilancio regolarmente il mio portafoglio di singoli titoli ed ETF sulla base di una costante valutazione del rischio sia del contesto macroeconomico che dei risultati finanziari delle società.
Nota: Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente quelle dell’autore e non devono essere considerate come consigli di investimento.