La quinta criptovaluta più popolare, il Litecoin, ha subito una hard fork nei giorni scorsi, domenica 18 febbraio.
Di conseguenza, è nato il Litecoin Cash (LCC) al blocco 1371111.
L’avvenimento ha spinto il prezzo del Litecoin al massimo di 254 dollari, sebbene da allora sia poi sceso.
Le hard fork, che prevedono una divisione del sentiero di una blockchain esistente in due direzioni, di solito avvengono quando non c’è più un pieno accordo circa l’efficienza della tecnologia e del codice del token esistente.
Con una hard fork, una parte significativa di nodi e miner continuano a minare la vecchia catena, mentre un altro gruppo comincia il mining della nuova criptovaluta.
Il fondatore del Litecoin non è nel team
Non è insolito che le hard fork generino delle controversie.
Il Bitcoin ha visto numerose hard fork nella sua storia, alcune che sono state accettate dalla comunità degli sviluppatori ed altre meno.
Le fork precedenti hanno creato una serie di discendenti, tra cui il Bitcoin Cash (BCH) e il Bitcoin Gold (BTG).
Inoltre, sono state proposte fork che non hanno poi effettivamente avuto luogo, o perché la comunità non era d’accordo circa la loro necessità, o perché molti ritenevano che la “riparazione” tecnologica proposta fosse in qualche modo imperfetta o del tutto non necessaria.
Questa particolare hard fork, tuttavia, potrebbe non essere semplicemente controversa.
Anche se il Litecoin Cash viene pubblicizzato come avente tempi di transazione più veloci rispetto al Litecoin, e quindi giustificando la fork, persiste un certo sentimento negativo su questa valuta.
In effetti, lo stesso creatore del Litecoin Charlie Lee ha twittato un deciso avvertimento in risposta al lancio, avvisando che non ha niente a che fare con lui o con il team del Litecoin:
Secondo Trevor Gerszt, Amministratore Delegato del servizio di investimenti sulle cripto CoinIRA, “quello a cui stiamo assistendo con il Litecoin Cash sembra un tentativo da parte di anonimi di risolvere un “problema” che nessuno riteneva fosse un vero problema del Litecoin”. Considera la situazione come un modo per creare una nuova valuta che questi anonimi possono controllare al fine di trarre profitto cavalcando l’onda del nome del Litecoin. Aggiunge Gerszt:
“Dal momento che il Litecoin Cash in realtà non apporta alcun miglioramento significativo e che il creatore del Litecoin ha messo in guardia circa la possibilità che il Litecoin Cash possa essere una truffa, non prevediamo che il Litecoin Cash possa riuscire a guadagnare una partecipazione importante sul mercato delle criptovalute”.
James Song, fondatore ed Amministratore Delegato di ExsulCoin, una startup di tecnologia blockchain con sede a New York concentrata sulla crisi dei rifugiati, crede che il Litecoin Cash possa essere uno stratagemma di marketing utilizzato da un team di sviluppo per fare battage su una fork non necessaria:
“Probabilmente spinti dall’adozione del Bitcoin Cash, vogliono creare una versione del Litecoin per fare soldi facili. Il Litecoin Cash chiede inoltre agli utenti di inserire le loro chiavi private sul suo sito web, presumibilmente per utilizzare i suoi servizi. È un grosso campanello di allarme e dovrebbe essere evitato. Charlie Lee, fondatore del Litecoin, ha pubblicamente definito il Litecoin Cash una truffa”.
Aumento di fork inutili?
Questo recente avvenimento dà l’impressione che le hard fork stiano diventando sempre più popolari, permettendo a chiunque di modificare i codici. Ma i veri fan delle blockchain trovano questo sviluppo preoccupante. Xiahong Lin, fondatore di Bodhi, una piattaforma decentralizzata di previsioni sui mercati in Cina, è molto critico:
“Non trovo alcun valore in una fork che non preveda avanzamenti tecnologici significativi e punti a cambiare solamente poche variabili e nient’altro. Sperimentare nuove configurazioni potrebbe portare ad avanzamenti tecnologici, quindi è interessante capire cosa la gente considera un cambiamento significativo. Ma, alla fine, una fork di successo sarà quella che la comunità supporterà”.
Aleks Nowak, direttore informatico di BlockEx, nonché membro fondatore della United Kingdom Digital Currency Association (UKDCA), è all’interno del mondo delle criptovalute dal 2011. Spiega:
“Poiché si tratta di protocolli open source, chiunque può effettuare una fork e modificare il codice. Se ci sono differenze di opinioni all’interno di una comunità, allora le hard fork sono inevitabili. Se un gruppo riesce a convincere abbastanza persone ad utilizzare la sua versione aggiornata del codice, si ha una fork”.
Furto del nome; soldi facili
La ragione di una divisione dovrebbe essere spinta da un aggiornamento significativo del protocollo, nota Marcin Rudolf, direttore tecnico e cofondatore di Neufund. Riporta l’esempio della fork Byzantium dell’Ethereum come un giusto avvenimento per motivi appropriati. Ma spesso succede che una fork non sia altro che un modo per fare soldi facili, un appropriarsi di marchi globali come Bitcoin e Litecoin per avere un profitto immediato.
La hard di ZClassic, in agenda il 28 febbraio, viene vissuta con un sentimento più positivo. Rudolf sottolinea l’enorme differenza tra i due eventi:
"Prendiamo entrambi i casi. ZClassic sembra un aggiornamento fondamentale, giustificato, che introduce la privacy nelle transazioni attraverso una nuova crittografia. Litecoin Cash, ad essere onesti, è solo un’appropriazione del nome”.