Avvio di seduta in rosso per Unicredit (MI:CRDI) che si spinge fino a quota 11.45 euro, prezzo minimo ultimi 22 mesi (circa). La rottura di 11.80 euro ha inviato ulteriori preoccupazioni ed ora sarà davvero difficile evitare un ritorno dei prezzi a 11.26 euro in prima battuta. Non ci sono i presupposti per ipotizzare una inversione della solida tendenza ribassista e l’inarrestabile discesa di Piazza Affari potrebbe trascinare il titolo bancario anche fino al successivo target in area 10.60 euro, non lontano dal supporto fondamentale di lungo termine a 10.28 euro la cui violazione potrebbe permettere ai corsi di intravedere i minimi storici, sempre con la speranza che non ci sia un ennesimo aumento di capitale.
Il titolo dal 2000 ad oggi ah ceduto oltre il 90%, il 93% in 11 anni, il 62% in 3 anni.
Recuperi fino a 14.88 euro non modificheranno la struttura ribassista; i primi e reali segnali di ripresa giungeranno solo oltre area 15.35 euro in chiusura di seduta e con tenuta settimanale per il test a 16.0 euro (1° target). Piazza Affari dovrebbe aprire la seduta in deciso rialzo ma occhio ad eventuali fuochi di paglia soprattutto sui titoli bancari. Prima di intervenire in acquisto è consigliabile attendere le trimestrali degli istituti bancari.