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Il dollaro sorvola sui dati dell’ISM, ma potrebbe crollare con i dati NFP

Pubblicato 06.05.2020, 09:14
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
USD/JPY
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 5 maggio 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Gli investitori hanno fatto salire dollaro e azioni USA martedì, dopo il rilascio di dati migliori del previsto. L’attività del settore dei servizi si è contratta al ritmo più veloce dal 2009, ma il calo dell’ISM non manifatturiero da 52,5 a 41,8 è stato migliore rispetto alle previsioni di 38,0. Questa magra consolazione in vista del report di venerdì sull’occupazione è bastata per allentare i timori del mercato, ma i dettagli del report non ci danno ragione di essere ottimisti sui dati NFP relativi all’occupazione non agricola. La componente occupazionale del report è crollata al minimo storico e lo stesso vale per i nuovi ordini. Il deterioramento di due tra gli aspetti più indicativi del settore dei servizi ci fa capire l’entità della contrazione economica di aprile. La bilancia commerciale di marzo è salita più del previsto. Il cambio USD/JPY è in attesa ma il report ADP di domani, che si prevede possa mostrare la perdita di 21 milioni di posti di lavoro nel settore privato, potrebbe portare il cambio a 106,00.

Una delle notizie più importanti della giornata è stata la sentenza della Corte Costituzionale tedesca secondo cui il programma dell’acquisto di bond da parte della BCE violerebbe il proprio mandato. Nonostante l’euro sia sceso dopo la notizia, gran parte delle perdite sono state recuperate verso la fine della seduta nordamericana. Nonostante la risposta iniziale, la sentenza non ha influito sull’attuale programma di acquisti o sul PEPP. La BCE dovrà giustificare le attività di acquisti di bond, ma è difficile che la Bundesbank possa limitare la capacità della BCE di fare il necessario per limitare l’impatto sui mercati finanziari durante questa crisi economica globale. Molti lo ritengono un colpo basso alla Corte di Giustiza UE piuttosto che alla BCE in quanto questa supporta la politica controversa della BCE, che secondo i tedeschi si starebbe spingendo un po’ oltre i suoi poteri. Per la banca centrale la vera conseguenza è che sarà oggetto di una maggiore osservazione. I dati della zona euro restano deboli, i prezzi alla produzione sono in calo per il secondo mese consecutivo. Le vendite al dettaglio saranno rilasciate domani e vista la contrazione registrata in Germania e Francia si prevede un peggioramento anche dell’indicatore generale.

La valuta migliore del giorno è stato il dollaro australiano, che ha registrato un’impennata dopo l’annuncio di politica della Reserve Bank of Australia. La RBA ha lasciato i tassi di interesse invariati, una decisione ampiamente prevista, ed ha dichiarato che non alzerà i tassi finché non verranno fatti dei progressi sul fronte dell’occupazione e l’IPC non sarà nel suo obiettivo. La banca si è detta pronta ad aumentare gli acquisti di bond e a fare il necessario per supportare occupazione, reddito e imprese. Le previsioni ufficiali saranno rilasciate venerdì, ma si prevede una contrazione dell’economia pari al 10% nel primo semestre dell’anno, e del 6% per la fine dell’anno, mentre per la disoccupazione si prevede un  tasso del 10% nei prossimi mesi e del 7% per la fine del prossimo anno. Nonostante queste previsioni piuttosto cupe e revisioni al ribasso degli indici PMI australiani, il dollaro australiano è salito in quanto la banca centrale non ha indicato la necessità di un ulteriore allentamento. Questa notte verranno rilasciati i dati sulle vendite al dettaglio in Australia.

Il dollaro canadese è salito tra dati commerciali migliori del previsto e aumento dei prezzi del petrolio. La bilancia commerciale del Canada è arrivata a -1,4 miliardi da-0,9 miliardi, mentre le previsioni erano di -2,5 miliardi. Il prezzo del petrolio è salito al massimo delle ultime tre settimane a supporto della valuta. Il dollaro neozelandese sarò sotto I riflettori questa notte con il rilascio dei dati trimestrali sul mercato del lavoro. Gli economisti si aspettano un picco del tasso di disoccupazione, ma i dati potrebbero non essere così terribili in quanto il lockdown della Nuova Zelanda è iniziato il 25 marzo, l’ultimissima settimana del primo trimestre. L’economia è in fase di ripartenza nel paese, dunque eventuali dati deboli potrebbero passare inosservati.

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