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I mercati hanno festeggiato l'accordo apparentemente concluso tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea sul tema del commercio internazionale. Donald Trump e Jean Claude Junker hanno concordato di puntare a tariffe zero su una seria di merci ed ovviamente dopo tutte le polemiche dall’una e dall’altra parte è sicuramente una notizia positiva perché non ci saranno nuove tariffe.
I negoziati sono ancora in corso, questo va detto, soprattutto si punta a scongiurare l'implementazione delle tariffe sulle automobili (almeno per ora).
Le ripercussioni sull’azionario sono state evidenti, con una notevole spinta al rialzo che ha portato il NASDAQ ai nuovi massimi assoluti.
Bene anche il DAX per gli ovvi motivi legati al mercato automobilistico, ma a fine sessione le trimestrali del gigante Facebook (NASDAQ:FB) hanno calmato i bollenti spiriti.
Trimestrali che hanno disatteso le previsioni sia sul fronte ricavi, sia sul fronte degli utenti unici.
Tornando alle dispute commerciali, se consideriamo che il dollaro si è mosso al rialzo proprio in virtù di tali tensioni ora potrebbe esserci uno storno (temporaneo, in attesa del PIL USA per il quale si prevedono numeri da capogiro).
Interessante notare anche come i rendimenti obbligazionari USA stiano nuovamente riprendendo quota rispetto ad altri importanti rendimenti come il Bund e il Future Bond giapponesi.
La politica monetaria della BCE sarà il movers più importante della giornata e probabilmente della settimana.
La decisione sui tassi verrà presa alle 13:45 ma non ci si aspettano variazioni, così come non cambierà nulla sul fronte acquisti asset che resterà orientato sui 15 miliardi di euro al mese tra settembre e dicembre.
Il tasso di rifinanziamento principale resterà allo 0,0% mentre il tasso sui depositi a -0,4%.
Ben più interessante la conferenza stampa di Mario Draghi al quale, sicuramente, si chiederà conto di tempistiche più mirate circa il rialzo tassi dell’estate 2019.
Settembre e oltre sarebbe dovish, ma potrebbe significare un potenziale rialzo del tasso sui depositi tra luglio e agosto (moderatamente hawkish).
Draghi probabilmente farà del suo meglio per evitare l’ostacolo, ma un altro tema fondamentale potrebbe essere quello riguardante le prospettive di inflazione.
Nel complesso potrebbe comunque trattarsi di un meeting abbastanza soft e l’Euro potrebbe non risentirne più di tanto (ovviamente occhio alle sorprese).
Wall Street chiudeva la sessione di ieri in forte rialzo con l’SP 500 + 0,9% a 2846 punti, ma come detto i futures sono scesi e i mercati asiatici sono risultati leggermente più deboli ( Nikkei -0,1%).
Partenza positiva per il DAX, ma attenzione perché la speculazione pre BCE potrebbe intervenire fin dalle prossime ore.
Sulle materie prime, l’XAU/USD ha perso un paio di dollari durante la notte, mentre il Future Petrolio Greggio WTI si sta consolidando dopo l’ennesima sorpresa sulle scorte.