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Vendite al dettaglio giapponesi positive

Pubblicato 28.02.2017, 13:57
Aggiornato 31.08.2022, 18:00

Buongiorno ai lettori di Investing.com,

lo yen continua ad apprezzarsi da quando, a dicembre, raggiunse i minimi da un anno.

Tuttavia, negli ultimi dieci anni, la BoJ non è riuscita a stimolare l’economia e i dati fondamentali continuano a preoccupare.

Ieri sera il dato sulla produzione industriale riferito a gennaio si è attestato al -0,8% m/m, a fronte delle stime positive dei mercati finanziari.

Lo yen si sta rafforzando, sebbene, ironicamente, la sua economia sia fuori controllo; l’economia del Giappone è evidentemente un indicatore del rischio di mercato.

I banchieri giapponesi si aspettano ancora che la Fed alzi i tassi, in modo da togliere un po’ di pressione dall’economia.

Tuttavia, poiché noi crediamo che la Fed non alzerà i tassi, rimaniamo prudenti perché una delusione è molto probabile. Sulle politiche economiche di Trump incombono forti incertezze.

Vale inoltre la pena notare che le vendite al dettaglio sono aumentate per il terzo mese consecutivo, con un +0,5% m/m a gennaio (aumento dell’1% su base annua).

Inoltre, a dicembre c’è stato un rallentamento della crescita delle retribuzioni, che dovrebbe poi riflettersi sulle vendite al dettaglio.

La verità è che le retribuzioni non sono a livelli sufficienti per sostenere la ripresa economica, soprattutto sapendo che, una volta eliminata l’inflazione, la crescita delle retribuzioni per il 2016 sarà di fatto negativa.

EUR/USD

L'EUR/USD è negoziato in modalità defilata in una fascia a cinquanta pip al di sotto di 1,0600. La resistenza chiave si attesta a 1,0679 (massimo 16/02/2017), mentre il supporto orario è dato a 1,0521 (minimo 15/02/2017). La struttura tecnica lascia presagire un consolidamento maggiore. A lungo termine, la croce della morte di fine ottobre rivela un ulteriore orientamento ribassista. La coppia ha violato il supporto chiave a 1,0458 (minimo 16/03/2015). La resistenza chiave giace a 1,1714 (massimo 24/08/2015). Si prevede che viaggerà verso la parità.

GBP/USD

La coppia GBP/USD è negoziata con una certa volatilità. La resistenza chiave si attesta a 1,2582 (massimo 09/02/2017), mentre l'area di supporto è data a 1,2400. Un supporto robusto giace a 1,2347 (minimo 07/02/2017). La coppia giace ancora al di sotto della resistenza a 1,2771 (massimo 05/10/2016). Si prevede un ulteriore monitoraggio continuo della resistenza attorno a 1,2400. La struttura tecnica di lungo termine è ancor più negativa perché il voto sulla Brexit ha spianato la strada a un ulteriore declino. Il supporto di lungo termine a 1,0520 (01/03/85) costituisce un buon obiettivo. Una resistenza di lungo termine è costituita da 1,5018 (24/06/2015) e indicherebbe un capovolgimento a lungo termine nel trend negativo. Tuttavia, al momento ciò appare molto improbabile.

USD/JPY

Il momentum dell'USD/JPY è ribassista. La resistenza oraria è data a 115,62 (massimo 19/01/2016). La struttura tecnica suggerisce un'ulteriore debolezza attorno alla resistenza precedente data a 111,36 (minimo 28/11/2017). Siamo a favore di un’impostazione ribassista a lungo termine. Un supporto giace attualmente a 96,57 (minimo 10/08/2013). Appare assolutamente improbabile un graduale rialzo verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si prevede un’ulteriore flessione verso il supporto a 93,79 (minimo 13/06/2013).

USD/CHF

Il momentum a breve termine dell'USD/CHF è chiaramente rialzista. La coppia giace all'interno di un canale ascendente. La resistenza oraria è implicata dal rimbalzo superiore del canale ascendente. La resistenza oraria è data a una distanza di 1,0344 (massimo 15/12/2016). Si prevede un ulteriore consolidamento. Nel lungo periodo, la coppia scambia ancora nella fascia dal 2011, nonostante alcune turbolenze generate dalla rimozione dell’ancoraggio del CHF da parte della BNS. Il supporto chiave giace a 0,8986 (minimo 30/01/2015). Dalla rimozione dell’ancoraggio di gennaio 2015, la struttura tecnica favorisce tuttavia un’impostazione rialzista di lungo termine.

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