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Venerdì giornata di fuoco tra tariffe USA verso la Cina e gli NFP

Pubblicato 05.07.2018, 09:52
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Negli ultimi due giorni, considerando la chiusura di Wall Street per festività, c’è stato un discreto consolidamento sui mercati. Oltre alla festività, chiaramente, si è in attesa dei Non-farm Payrolls di venerdì, ma sembra esserci anche una certa riluttanza a prendere posizioni di medio-lungo periodo a causa della ben nota disputa commerciale tra gli USA e la Cina.

Dopo mesi di consultazioni, venerdì, gli Stati Uniti partiranno con l’imposizione di tariffe al 25 per cento per un totale di 34 miliardi di dollari su beni d’importazione cinese.

Per il momento la Cina sta a guardare, ma la risposta potrebbe rappresentare uno snodo cruciale. Ricordiamo che le autorità governative cinesi hanno promesso di rispondere e in breve tempo.

Secondo alcuni analisti, considerando il fuso orario di 12 ore, la risposta potrebbe arrivare prima del previsto ma c’è chi ritiene che si attenda l’ufficializzazione da parte degli USA.

Soprattutto sarà importante capire come reagirà la Banca Centrale Cinese, che dopo una svalutazione di circa il 4% dello yuan (nelle ultime due settimane), la PBOC ha affermato che lo yuan sarebbe "relativamente stabile" e ciò ha contribuito a limitare le perdite iniziali.

Ma se la PBOC continuerà a fissare un budget giornaliero volto a indebolire lo yuan, i mercati potrebbero interpretare questa mossa come un tentativo di usare la valuta come arma nella guerra commerciale (potrebbe indurre flussi di capitale dalla Cina, per non parlare della perdita dello status di valuta di riserva che sta assumendo la divisa cinese).

Non è un caso se i rendimenti obbligazionari sono stabili e sul forex non s’intravedono movimenti eclatanti.

I mercati asiatici sono apparsi deboli durante la notte, con il Nikkei -0,9% e con i futures di Wall Street che soltanto in questo momento stanno spingendo al rialzo al pari dell’azionario europeo. Nelle materie prime , l'XAU/USD sembra aver già perso lo slancio, mentre il petrolio è in fase di consolidamento sui massimi pluriennali.

Sul fronte macro economico si entra nel vivo.

Uno dei dati più importanti sarà sicuramente l’occupazione ADP USA delle ore 14:15, per il quale si prevedono +190.000 unità, ma non dovrebbe causare troppa volatilità.

Più interessante l’ISM Non-Manufacturing delle ore 16 che dovrebbe calare leggermente a 58.3 (rispetto a 58.6 del mese scorso).

Le scorte di petrolio di EIA verranno rilasciate alle ore 17: le riserve di greggio dovrebbero attestarsi a -3,5 milioni di barili (-9,9 milioni di barili la scorsa settimana), i distillati a -0,7 milioni di barili (piatti la scorsa settimana) e la benzina -1,0 m (+ 1,2 m la scorsa settimana).

Attenzione anche ai verbali del FOMC delle ore 20, relativi all’ultimo meeting FED.

Ricordiamoci che nell’incontro di giugno i toni utilizzati sono stati più aggressivi non escludendo 4 rialzi dei tassi, ma alla fin fine il Dollaro non ha avuto quella spinta decisiva che ci si poteva aspettare.

E’ stato influenzato maggiormente dai toni dovish della BCE, ma sarà interessante capire la reazione odierna qualora i verbali dovessero confermare le prospettive evidenziate a giugno.

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