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Volkswagen va in miniera alla ricerca di litio e cobalto

Pubblicato 02.06.2021, 11:24
Aggiornato 05.03.2021, 16:55
VOWG
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Il gruppo tedesco vuole occuparsi direttamente di tutte le fasi di produzione delle batterie, dalle materie prime al riciclo. Previsti investimenti per 29 miliardi di euro. Possibile lo spin-off e la quotazione in Borsa della divisione che realizza le celle. Dall’inizio dell’anno il titolo è salito del 57% ed è ormai a un soffio dal massimo storico

L’intervista ad Handelsblatt del Chief Technology Officer Thomas Schmall.

Per Volkswagen (DE:VOWG) l’approvvigionamento di batterie per i suoi veicoli elettrici (EV) è una delle partite di maggiore importanza strategica per il futuro e il primo produttore al mondo di auto intende giocarla da protagonista a tutti i livelli. Volkswagen agirà in prima persona per procurarsi le materie prime indispensabili per produrre le celle e si occuperà direttamente del riciclo delle batterie. Lo ha detto in un’intervista pubblicata martedì 1 giugno sul quotidiano tedesco Handelsblatt il Chief Technology Officer Thomas Schmall.

Schmall ha anche detto che la divisione batterie del gruppo potrebbe essere oggetto di uno spin-off e quotata in Borsa separatamente. I programmi di Volkswagen prevedono la costruzione entro il 2030 di sei nuove giga-factory per la produzione di celle in Europa, da realizzare con partner o da sola, per arrivare a una capacità totale di 240 Gigawatt/ora.

Per questo piano colossale sono previsti investimenti da 29 miliardi di euro. Con questo impegno, ha detto Schmall, Volkswagen potrà equipaggiare con proprie batterie oltre cinque milioni di veicoli ogni anno. Per le auto prodotte in Cina, in America e in Messico, probabilmente saranno realizzate altre fabbriche di batterie in quelle aree geografiche.

Gli imponenti programmi del gruppo per lo sviluppo degli EV hanno conquistato gli investitori. Dall’inizio dell’anno il titolo è salito del 57%. Alla quotazione attuale di 239 euro, Volkswagen è molto vicina al suo massimo storico di 250 euro raggiunto nel 2015 e capitalizza oggi 167 miliardi di euro. Su 24 analisti censiti da MarkeScreener ben 19 hanno raccomandazione Buy (i restanti cinque hanno giudizio Neutral) e la media dei target price è 274 euro.

“Siamo obbligati a occuparci di materie prime: rappresentano l’80% del costo delle celle”.

Volkswagen, ha precisato Schmall, si prepara a entrare nel business delle materie prime necessarie per le batterie, litio e cobalto in primis “Siamo obbligati ad andare in questa direzione, perché vogliamo controllare l’intero processo della catena, dalle miniere al riciclo”. Il fattore decisivo nelle celle delle batterie, spiega Schmall, sono i costi delle materie prime, la loro quota è di circa l'80%.

“Quindi dobbiamo occuparci subito delle materie prime, dobbiamo essere attivamente coinvolti in questo business, perché vogliamo gestire in modo uniforme le fabbriche che andremo a realizzare. Vogliamo trasformare il business delle batterie in modo decisivo”.

Per il riciclo di batterie su grande scala, Volkswagen sta realizzando un impianto pilota a Salzgitter, nella Bassa Sassonia.

Negoziati difficili con i possibili partner tecnologici e finanziari: VW vuole comandare su tutto.

Il manager ha confermato che il gruppo di Wolfsburg sta cercando contributi tecnologici e finanziari per ridurre il costo della realizzazione delle gigafactory, ma con gli aspiranti partner ci saranno trattative non facili, perché Volkswagen intende mantenere il pieno controllo sulla gestione della divisione batterie. “Per il nostro futuro si tratta di un impegno così grande e cruciale che dobbiamo pensare bene a come realizzare il progetto, anche dal punto di vista economico”.

Quindi, la quotazione in Borsa della divisione batterie sarà possibile, ma solo dopo avere ben definito il suo perimetro e la sua consistenza.

Nelle batterie Volkswagen ha già due alleanze strategiche, con la svedese Northvolt e con l’americana QuantumScape, e in futuro continuerà ad approvvigionarsi dai fornitori esterni da cui adesso sta comprando batterie. Dice Schmall: “Dobbiamo trovare un modello di cooperazione con questi grandi produttori: vogliamo produrre le nostre celle, ma vogliamo anche comprarle da altri fornitori. Il nostro obiettivo è entrare nella catena a monte dell’approvvigionamento delle materie prime, in questo modo saremo meno dipendenti dai produttori di celle”.

Oggi i grandi produttori di batterie per veicoli elettrici sono tutti in Asia: sono le coreane LG e SKInnovation, la giapponese Panasonic e la cinese Catl. Dice Schmall: “Il mercato delle batterie sta diventando così grande che si è creato lo spazio anche per un produttore di auto come Volkswagen”.

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