La giornata di ieri è stata sostanzialmente tranquilla, il ché ha consentito all'azionario – in particolare ai listini USA – di continuare a spingere sui massimi. Le aspettative dello ZEW tedesco sono risultate superiori alle attese, ma dicontro la fiducia delle piccole imprese NFIB negli Stati Uniti è diminuita al ritmo più veloce da aprile.
L'esito elettorale e le nuove restrizioni riguardanti il coronavirus evidentemente hanno avuto la meglio sulle notizie positive sui vaccini nella valutazione delle piccole imprese statunitensi. Propio i dati economici non esaltanti (diciamo pure mediocri) degli USA continuano ad accendere il dibattito governativo sul sostegno fiscale. I colloqui sono in corso, lo sappiamo, ma proposte/punti di vista differenti non consentono di arrivare all'attesissimo accordo (il punto di vista del leader della maggioranza al Senato McConnell è diverso, ad esempio, dal punto di vista e dalla proposta avanzata da Mnuchin). Ciononostante, come detto, le azioni hanno invertito la debolezza iniziale scontando il fatto che il vaccino Pfizer (NYSE:PFE) potrebbe ricevere a stretto giro l'approvazione degli Stati Uniti.
Lo S&P e il Nasdaq hanno chiuso su nuovi record, mentre la curva dei rendimenti USA si è appiattita. Il rendimento a 2 anni è aumentato di 1 punto base, dopo un'asta deludente a 3 anni, il rendimento a 30 anni ha perso 1,7 punti base. Le obbligazioni europee hanno sovraperformato con gli investitori che attendono la ricalibrazione della politica monetaria della BCE. I rendimenti tedeschi sono scesi tra -1,4 bps (2 anni) e 2,9 bps (10 anni).
Il dollaro ha confermato la rottura dei livelli chiave della scorsa settimana, ma senza estendere ulteriormente le perdite. Il DXY ha riguadagnato alcuni tick (vicino a 91.00) e la coppia EUR/USD ha chiuso poco oltre 1.21, ovvero a 1.2104. Per quanto riguarda l'altra questione stringente, ovvero la Brexit, l'accordo sull'attuazione del protocollo dell'Irlanda del Nord e l'abolizione di alcune clausole controverse del disegno di legge sul mercato interno del Regno Unito hanno dato qualche speranza, ma ancora nessuna garanzia che le differenze "fondamentali" possano essere superate dall'incontro di oggi tra il primo ministro Johnson e la Von der Leyen.
Il calendario economico di oggi è quasi vuoto, quindi in assenza di news la corsa al rialzo dell'azionario potrebbe proseguire. A meno che non si decida di attendere giovedì, allorquando la BCE dovrebbe comunicare la ricalibrazione della propria politica monetaria.