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Se stai leggendo questo articolo, probabilmente significa che nutri interesse o un po’ di curiosità per il trading delle materie prime ma potresti non sapere bene come o da dove partire, o se sia il tipo di investimento che vuoi fare.
Per decidere se fare trading delle materie prime, dovresti probabilmente prima sapere di cosa si tratta (se non lo sai già): una materia prima è un materiale grezzo o un prodotto agricolo che si può comprare e vendere, e qualsiasi mercato, fisico o virtuale, che consente di farlo viene considerato un mercato delle materie prime. Ci sono tre categorie di materie prime: “morbide”, “dure” ed energetiche.
Le materie prime cosiddette “morbide” sono coltivate o allevate, come i chicchi di caffè, il legname, le carni, lo zucchero, ecc.
Le materie prime “dure” sono materiali grezzi estratti nelle miniere, come ad esempio oro, argento, palladio, ecc.
Le materie prime energetiche si riferiscono a materiali usati per produrre energia, come greggio, gas naturale, etanolo, carbone e simili.
In totale, ci sono 100 materie prime primarie, metà delle quali sono considerate principali.
Anche se si possono comprare le materie prime reali e conservarle, la maggior parte del trading delle materie prime si effettua tramite piazze di materie prime e contratti di future. Storicamente, il primo mercato noto delle materie prime risale all’epoca degli antichi Sumeri, tra il 4500 e il 4000 a.C. I contratti venivano scritti su tavolette di argilla e rappresentavano la quantità di ciascuna materia prima (come il numero di capre o la quantità di frumento) che si prometteva di consegnare, quindi non erano molto diversi dai contratti di future di oggi.
Nota importante: secondo alcuni analisti, un altro aspetto negativo delle materie prime è il fatto che non generano entrate ma, come spiega il nostro analista Barani Krishnan: “il fatto di non generare entrate è un qualcosa con cui non sono d’accordo. La popolare teoria secondo cui investire sulle materie prime è un gioco a somma zero (cioè qualcuno deve perdere affinché l’altro possa vincere) è troppo semplicistica se la si considera da una prospettiva diversa. Ad esempio, ci può essere un hedge fund che investe su piantagioni di nicchia che non solo partecipa al prezzo della materia prima che viene coltivata ma che guadagna anche delle entrate dai prodotti che raccoglie e vende. L’ormai defunto Armajaro era un hedge fund del genere ed era uno dei maggiori investitori proprietari/gestori di fondi di cacao/caffè ai suoi tempi.
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