I piccoli azionisti devono porre attenzione alle mosse del governo tramite CdP: il rischio che trovi un accordo, extra TIM, con Vivandi per fare passare la valutazione CdP-Kkr. Penso che la Consob dovrebbe vigilare perché l'idea corrente di mettere assieme le due cordate non sembra rispecchiare i principi di competizione e trasparenza del mercato.
La vendita di ca 20 mln di azioni KIA bloccherà il prezzo a ca €70 fino a dopo lo stacco DVD. Quindi non resta che pagare la doppia cedolare, sperando in un rimbalzo estivo.
I players di TIM sono Stato, Fondi, CdP e VIV se questi si mettono d'accordo tra loro sulla valorizzazione e lo scambio degli assets, chiedono il delisting e danno una pacca sulle spalle ai piccoli azionisti. Chi tutela i ns interessi? La Consob?
Ho letto che TIM ha 21,2 Mld di azioni, con 26 Mld di euro di debiti a lungo termine. Se l'acquirente ricostituisce il capitale , 20 Mld non bastano e paga zero le azioni, se invece paga la differenza tra debiti e patrimonio netto, restano ancora circa 13 Mld per le azioni. Ma è sempre un prezzo di svendita. Qualcuno ha idee più chiare? Grazie.
Commento condivisibile, solo che era valido già l'anno scorso. Il debito italiano era ed é sostenibile solo a tassi praticamente zero: in presenza di inflazione esogena occorrono altri strumenti (tipo controllo del cambio, bilancio import-export, politica economica e fiscale nazionale), che sono incompatibili con l'attuale struttura Ue.
I DVD tedeschi sono gravati da una doppia tassazione, che porta il netto a circa 55%. Qualcuno sa se c'é un metodo semplice per recuperare la tassazione tedesca? tassazione co
Gubutosi, proveniente dal carrozzone Rai, probabilmente non era il più adatto dei manager per Telecom, ma é lì da tre anni ed é ingeneroso attribuire solo a lui i deludenti conti della società! Il problema di TLIT é la presenza di Cassa Depositi e Prestiti a tutela dell'interesse nazionale, che ne limita la politica industriale competitiva.
La crisi della domanda comporta investimenti per convertire la base produttiva, come dopo una guerra. C'è una sola ricetta: programmazione e investimenti pubblici.
Il "permesso"della Ue ad aiuti di stato non serve all'Italia, abbiamo bisogno di usare soldi garantiti da eurobond, non fa BTP. Se il rapporto debito,,/PIl viaggia a 145% ci costringono a ristrutturare il debito come la Grecia.
Ci vorrebbe un fondo di investimento europeo, che eroghi secondo il bisogno dei singoli. La garanzia la deve dare la UE, non la BCE, che non ha il potere.