di Ahmad Ghaddar
LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio crollano ai minimi di due settimane dopo che l'Iran ha detto che i colloqui con le potenze mondiali in merito al programma sul nucleare riprenderanno entro la fine di novembre e le riserve di greggio sono aumentate oltre le attese.
** Alle 12,50 i futures sul Brent cedono 1,39 dollari, o l'1,6%, a 83,19 dollari al barile, dopo aver toccato durante la seduta i minimi di due settimane, pari a 82,32 dollari, e chiuso la giornata di ieri in calo del 2,1%.
** I futures sul greggio USA perdono 1,57 dollari o l'1,9%, a 81,11 dollari al barile dopo aver registrato i minimi di due settimane di 80,58 dollari durante le contrattazioni odierne e aver archiviato la seduta di ieri a -2,4%.
** Ali Bagheri Kani, capo negoziatore per l'Iran sul nucleare ha reso noto che i colloqui del Paese con sei potenze mondiali, volti a ripristinare un accordo sul nucleare risalente al 2015, riprenderanno entro la fine di novembre.
** Un accordo aprirebbe la strada al ritiro delle dure sanzioni imposte dall'ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump a fine 2018 sulle esportazioni di petrolio iraniano.
** La scorsa settimana le scorte del greggio negli Stati Uniti sono aumentate di 4,3 milioni di barili, come reso noto dal Dipartimento dell'energia del Paese, più del doppio rispetto ai +1,9 milioni di barili previsti dagli analisti di un sondaggio Reuters.[EIA/S]
** L'aumento considerevole è dovuto a un balzo delle importazioni nette del greggio e, di contro, alle poche operazioni di raffinazione della materia prima, secondo quanto si legge nelle nota degli analisti di Citi Research.
** Tuttavia le riserve di benzina sono scese di 2 milioni di barili ai minimi di quasi quattro anni, nonostante l'aumento dei prezzi presso le stazioni di servizio.[EIA/S]
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)