(Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico hanno toccato i massimi da tre anni oggi, con gli investitori incoraggiati da un rally nei mercati cinesi, anche se c'è prudenza in vista delle numerose notizie ancora attese questa settimana dall'economia Usa.
Intorno alle 8,45 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, sale dello 0,29% a 510,43.
Il giapponese Nikkei ha chiuso in rialzo dello 0,57% a 15.618,07, nuovo massimo da sei mesi.
L'indice principale di HONG KONG ha guadagnato lo 0,5%, il livello più alto da oltre tre anni e mezzo, grazie all'ottimismo degli investitori convinti che la seconda economia del mondo abbia superato un momento critico e che da Pechino arriveranno politiche più mirate alla crescita.
Il rialzo è stato guidato dalle banche, dopo la notizia pubblicata da Reuters che la quinta banca del Paese per asset vuole cercare nuovi investitori privati. Prada perde oltre l'1%.
Lo Shanghai Composite Index di SHANGHAI e l'indice CSI300 salgono entrambi di circa lo 0,1%. Il CSI300 è all'ottava seduta positiva consecutiva e ha guadagnato quasi l'8% nelle sette precedenti.
Molto bene i titoli legati alla Free Trade Zone di Shanghai, in vista di una nuova legge che entrerà in vigore dall'1 agosto.
SEUL ha chiuso ai massimi da tre anni, con l'appetito per il rischio alimentato dal rally in Cina.
In controtendenza TAIWAN, con le produttrici di chip di memoria Nanya Technology e Inotera Memories crollate in vista dell'annuncio, atteso oggi, dei risultati trimestrali.
SYDNEY ha terminato la seduta ai massimi da sei anni sulla scia del rialzo dei bancari, anche se gli investitori si sono mantenuti cauti per il calo di QBE Insurance che ha perso oltre l'11% toccando il minimo da sette mesi.
MUMBAI è chiusa per festività