Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 26 agosto:
1. Riflettori sulla Yellen per avere dettagli sulla decisione della Fed
I mercati si preparano all’attesissimo discorso della presidente della Federal Reserve (Fed) Janet Yellen al Simposio Economico di Jackson Hole in agenda oggi alle 14:00 GMT, o alle 10:00 ET, che potrebbe far luce sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale USA.
Dopo una serie di commenti resi nelle ultime due settimane da vari funzionari della Fed, i mercati valuteranno la posizione della Yellen alla guida della banca centrale statunitense, ma gli esperti faticano a credere che la presidente della Fed possa fornire indicazioni specifiche.
I futures Fed fund prevedono una possibilità del 27% di un aumento dei tassi in occasione del vertice di settembre, mentre la probabilità di un aumento a dicembre è pari al 55,4%, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
2. Dollaro, oro e futures USA pressoché invariati in attesa del discorso
Gli investimenti che verrebbero maggiormente influenzati dalla decisione della Fed restano pressoché invariati in attesa dell’evento.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,08% a 94,60 alle 9:49 GMT, o alle 5:49 ET.
I futures USA sono stabili, con gli investitori cauti in attesa delle parole della Yellen. Alle 9:49 GMT, o alle 5:49 ET, i futures Dow blue-chip salgono di 7 punti o dello 0,04%, i futures S&P 500 sono in salita di 2 punti, o dello 0,07%, mentre i futures Nasdaq 100 vanno su di 2 punti o dello 0,03%.
L’oro con consegna a dicembre sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange sale dello 0,34% a 1.329,15 dollari l’oncia troy.
3. Greggio in calo, l’Arabia Saudita minimizza la necessità di un accordo OPEC
Il prezzo del greggio scende negli scambi della mattinata europea di questo venerdì, dopo che il ministro per l’energia saudita ha sminuito la necessità di un intervento da parte dell’OPEC per stabilizzare i mercati.
Il Ministro per l’Energia saudita Khalid Al-Falih ieri ha riferito a Reuters: “non crediamo che sia necessario un intervento significativo sul mercato, lasciamo che le forze di domanda e offerta lavorino per noi”, aggiungendo che il “mercato si sta già muovendo nella giusta direzione”.
Intanto, i traders attendono gli ultimi dati di Baker Hughes sul numero degli impianti di trivellazione USA, previsti nel corso della giornata. La scorsa settimana, Baker Hughes ha reso noto che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è salito di 10 unità a 406, l’ottavo aumento settimanale consecutivo e l’undicesimo in 12 settimane, scatenando i timori per l’eccesso delle scorte globali.
I futures del greggio USA scendono dello 0,30% a 47,19 dollari alle 9:52 GMT, o alle 5:52 ET, mentre il greggio Brent è in calo dello 0,72% a 49,31 dollari.
4. Il PIL del secondo trimestre dovrebbe essere rivisto al ribasso
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati rivisti sulla crescita economica del secondo trimestre alle 12:30 GMT, o alle 8:30 ET di oggi. I dati dovrebbero mostrare che l’economia è cresciuta dell’1,1% nel periodo aprile-giugno, con una revisione al ribasso dalla stima preliminare dell’1,2%.
Oltre al report sul PIL, sono attesi i dati rivisti dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori per il mese di agosto.
5. L’inflazione in Giappone scende del massimo in 3 anni, BoJ sotto pressione
L’indice dei prezzi al consumo (IPC) in Giappone è sceso del massimo in oltre tre anni a luglio, dal momento che sempre più aziende hanno rinviato l’aumento dei prezzi per via dei consumi già deboli.
L’indice dei prezzi al consumo core, che esclude le categorie volatili come gli alimenti freschi ma include i prodotti petroliferi, è sceso dello 0,5% a luglio rispetto all’anno precedente, scendendo per il quinto mese consecutivo, secondo un report di questa mattina. Ha superato la previsione media di un calo dello 0,4% e la riduzione dello 0,4% di giugno.
I dati mantengono la Banca del Giappone (BoJ) sotto pressione affinché aumenti il già massiccio programma di stimolo.