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Richieste di disoccupazione USA in salita di 1.000 a 260.000 unità

Pubblicato 15.09.2016, 14:32
© Reuters.  Le richieste di sussidio di disoccupazione USA hanno visto un aumento di 1.000 unità la scorsa settimana
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Investing.com - Il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito meno del previsto, restando ad un livello che indica un consolidamento del mercato del lavoro, secondo i dati ufficiali rilasciati questo giovedì.

Nel report del Dipartimento per il Lavoro USA si legge che il numero delle nuove richieste di disoccupazione nella settimana terminata il 10 settembre è salito di 1.000 unità ad un dato destagionalizzato di 260.000 unità dal totale della settimana precedente di 259.000 unità. Gli analisti avevano previsto un aumento di 6.000 unità a 265.000 la scorsa settimana.

La media mobile su quattro settimane è pari a 260.750 unità, in calo di 500 unità rispetto alla settimana precedente. La media mensile è un indicatore più accurato dell’andamento del lavoro poiché riduce la volatilità dei dati settimanali.

Le richieste di disoccupazione continua nella settimana terminata il 3 settembre sono salite a 2,143 milioni dai 2,142 milioni della settimana precedente. Gli analisti avevano previsto un calo a 2,140 milioni di unità.

Il cambio EUR/USD si attesta a 1,1272 da 1,1258 precedente al rilascio dei dati, la coppia GBP/USD si attesta 1,3207 da 1,3190, mentre il cambio USD/JPY segna 102.08 dal precedente 102,20.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 95,22 rispetto a 95,28 segnato prima del report.

Intanto, i titoli azionari USA puntano ad un’apertura leggermente positiva. I futures Dow sono in salita di 75 punti o dello 0,42%, i futures S&P 500 sono in salita di 10 punti dello 0,45%, mentre i futures Nasdaq 100 sono in salita di 22 punti, o dello 0,45%.

Sul mercato delle materie prime, i futures dell’oro sono scambiati a 1.327,85 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.325,65 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 43,95 dollari al barile dai 46,87 dollari registrati prima della pubblicazione del report.

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