Dopo aver segnato il crollo giornaliero peggiore mai registrato martedì, molti titoli “FAANG” sono scesi ancora ieri, prima di riprendere brevemente fiato questo giovedì.
Nel dettaglio, questa settimana:
- Facebook è crollato finora del 4%
- Amazon si avvia a segnare un crollo settimanale del 4,3%
- Apple registra -1%
- Netflix subisce un crollo del 5% sulla settimana
- Google segna un tonfo del 2,1%
Amazon è crollato quando Axios ha riportato che il Presidente Donald Trump sarebbe ”ossessionato” dall’idea di regolamentare il colosso dell’e-commerce.
Su Apple ha pesato il fatto che gli analisti di Goldman Sachs (NYSE:GS) abbiano previsto vendite inferiori di iPhone a marzo e per il trimestre che terminerà a giugno, rispetto al resto di Wall Street.
Google e Netflix crollano per via di una serie di controlli normativi e di una maggiore cautela da parte degli investitori, perdendo popolarità.
Il settore tech è sulla difensiva da quando la scorsa settimana è emersa la notizia che Cambridge Analytica, una compagnia di analisi dati, avrebbe raccolto dati di 50 milioni di profili Facebook senza il consenso degli utenti. Il titolo del colosso dei social è crollato di quasi il 18% dal 16 marzo, quando è scoppiato lo scandalo.
Oltre ai FAANG, anche titoli come Tesla (NASDAQ:TSLA), Twitter (NYSE:TWTR) e Nvidia (NASDAQ:NVDA) hanno visto forti vendite questa settimana.
Le azioni del produttore di auto elettriche Tesla sono crollate in seguito all’incidente fatale ed all’incendio di un’auto Tesla che ha comportato delle indagini federali negli Stati Uniti.
Intanto, Twitter ha segnato un tonfo quando il rinomato short-seller Citron Research ha definito il titolo “molto vulnerabile” alle regolamentazioni sulla privacy.
Un altro punto debole è rappresentato da Nvidia, crollato dopo che il produttore di chip ha temporaneamente sospeso i test di guida autonoma su strade pubbliche in seguito all’incidente che ha coinvolto un veicolo Uber.
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