Di Mauro Speranza
Investing.com - Mercati azionari deboli nel giorno del “calcio d’inizio” delle elezioni europee, con Olanda e Gran Bretagna che inizieranno a esprimersi sui rappresentanti che vorranno inviare al Parlamento europeo per i prossimi 5 anni.
Si tratta di elezioni da molti definite come le “più importanti della storia per l’Unione europea”, con i movimenti “euroscettici” in forte ascesa.
Il parlamento europeo decide sul 70% di tutte le leggi nazionali, facendo svolgere all’assemblea di Strasburgo un ruolo a dir poco fondamentale, influenzando anche i mercati europei e mondiali.
Secondo gli analisti, le conseguenze potrebbero non essere così “scioccanti” a causa della caratteristica proporzionale del voto, ad eccezione di alcuni casi particolari.
L’esito positio del voto per gli “euroscettici”, però, sembra più incerto di quanto ci si attendeva poco tempo fa.
“L’espansione diffusa del populismo, soprattutto quello di destra, sta iniziando a incitare la nascita di una prima forma di consapevolezza politica pro-Europa, facendo comprendere quello che attualmente è in pericolo”, spiega Stéphane Monier, Chief Investment Officer, Lombard Odier Private Bank.
Questo esperto sottolinea, inoltre, che “secondo l'Eurobarometro, tre quinti degli elettori dell'UE ritengono che la politica populista rappresenti un fattore di preoccupazione. Anche se finora i partiti tradizionali rischiano di perdere terreno a favore dei populisti, questi non sono riusciti a coordinarsi all’interno di coalizioni in vista delle elezioni. Ironicamente, i nazionalisti sono impegnati a stringere relazioni internazionali ma non riescono a formare un fronte unito, includendo elementi di sinistra e di destra e con scarse possibilità di riuscire a trovare un filo conduttore comune, o di essere d’accordo su qualsiasi altra cosa che non sia il proprio euroscetticismo”.
Attenzione, però, alle sorprese. “Il populismo avrà indubbiamente un impatto sulle elezioni europee favorendo uno spostamento dai partiti politici di centro a quelli di destra”, avverte Kurt Schappelwein, responsabile multi asset allocation di Raiffeisen Capital Management. “Un’ampia vittoria dei partiti di destra”, aggiunge Schappelwein, “influirebbe comunque sulla capacità del Parlamento europeo di agire sulle riforme strutturali”.
Il vento populista
Questo spostamento verso i partiti populisti, avrà un impatto sul futuro dell’Unione europea, individuabile dalle posizioni già espresse. “Il vice Primo Ministro italiano Matteo Salvini, la scorsa settimana ha sottolineato che il suo governo è pronto a non rispettare l'impegno preso dal Paese di limitare il deficit al 3% del PIL e ad aumentare il rapporto debito pubblico/PIL al 140% (rispetto all'attuale 132%)”, aggiunge Monier.
“I commenti di Salvini hanno sottolineato la discordanza in seno alla coalizione di governo italiana e, in tutta risposta, lo spread tra i rendimenti decennali italiani i Bund tedeschi si è allargato, raggiungendo il picco massimo la scorsa settimana”.
"Soprattutto nel caso dell’Italia", continua Schappelwein, "vediamo una forte possibilità di nuove elezioni innescate, tra le altre cose, dai risultati delle elezioni europee di maggio. Questo potrebbe quindi ripercuotersi sui titoli obbligazionari italiani in entrambe le direzioni. Uno spostamento a favore dei partiti politici di centro e di posizioni pro-euro alle elezioni europee potrebbe costituire un fattore positivo per i titoli italiani, mentre un ulteriore spostamento verso partiti euroscettici potrebbe portare a una maggiore incertezza e instabilità politica e quindi a un allargamento dello spread”.
Il governo italiano, però, potrebbe non essere l’unico messo a rischio dal ‘vento del cambiamento’. “Risultati imprevisti potrebbero ripercuotersi anche sui governi locali come Germania o Regno Unito”, prevede Schappelwein.
“Per quanto riguarda il Regno Unito, le elezioni del Parlamento europeo potrebbero avere una notevole importanza, poiché si tratterà del primo voto orientativo dopo le elezioni politiche del 2017, precedute dal referendum sulla Brexit”, aggiunge Schappelwein.
“Un’eventuale vittoria dei movimenti europeisti potrebbe avere un impatto sull’ulteriore processo di Brexit, portando a una soft Brexit o addirittura a un secondo referendum, o a nuove elezioni nel Regno Unito”, conclude l’analista.