Investing.com - L’euro si attesta sopra il livello di 1,29 contro il dollaro questo mercoledì, restando supportato al di sopra del minimo degli ultimi 14 mesi mentre gli investitori accantonano momentaneamente la vendita della moneta unica.
Il cambio EUR/USD è scambiato a 1,2930, staccandosi dal minimo di ieri di 1,2858, il minimo dal luglio 2013.
Supporto intorno a 1,2858 e resistenza intorno a 1,2985.
La richiesta di dollaro continua ad essere supportata dalle crescenti aspettative che i tassi di interesse USA possano essere alzati prima del previsto dopo gli ultimi dati che hanno mostrato un miglioramento della ripresa economica.
Uno studio della Fed di San Francisco ha indicato che secondo i funzionari della banca centrale l’aumento dei tassi potrebbe avvenire prima di quanto si aspettano i mercati.
Dopo il deludente report sull’occupazione non agricola statunitense pubblicato la scorsa settimana, i riflettori sono ora puntati sull’esito del vertice di politica monetaria della Federal Reserve, previsto per la prossima settimana.
La Fed dovrebbe tagliare di altri 10 miliardi di dollari il suo programma di acquisti di stimolo durante il vertice della prossima settimana, riuscendo quindi a chiudere il programma entro ottobre, per poi alzare i tassi di interesse intorno alla metà del 2015.
La Banca Centrale Europea, invece, la scorsa settimana ha deciso di tagliare i tassi al minimo storico nella zona euro ed ha annunciato nuove misure per sostenere la ripresa precaria e supportare l’inflazione.
La banca ha spiegato che la decisione è stata dettata dal peggioramento della aspettative di inflazione a lungo termine ad agosto.
Il cambio USD/JPY sale ad un nuovo massimo di sei anni di 106,76 per poi attestarsi in salita dello 0,53% a 106,74.
L’euro sale anche contro uno yen più debole, con la coppia EUR/JPY su dello 0,47% a 138,03.