SIENA (Reuters) - Un gruppo di piccoli azionisti di Mps che dice di avere circa l'1% della banca andrà lunedì da un notaio senese per creare un consorzio che punta ad aggregare il 2,5% del capitale, per provare a entrare nel patto con la Fondazione e promuovere un'azione risarcitoria verso Banca d'Italia e Consob per come gestirono l'affare Antonveneta.
"Vogliamo costituire un consorzio o un comitato che poi si attivi per attrarre altri azionisti della banca, sia a Siena che fuori, per arrivare al 2,5%", ha detto a Reuters l'avvocato Paolo Emilio Falaschi, tra i promotori dell'iniziativa.
"Attualmente abbiamo circa l'1% del capitale e crediamo che arrivare al 2,5% non sia impossibile. A quel punto ci sarà possibile promuovere l'azione diretta di risarcimento verso Banca d'Italia e Consob, proponendola al Cda e all'assemblea dei soci della Banca, e cercheremo di ampliare e consolidare il patto di sindacato della Fondazione", ha aggiunto, riferendosi al codice civile e allo Statuto della banca per cui serve avere un quarantesimo del capitale (appunto 2,5%) per poter proporre l'integrazione dell'ordine del giorno dell'assemblea dei soci.
Fondazione Mps ha oggi il 2,5% ed è in un patto di sindacato con Fintech e Btp Pactual che controlla il 9% e che potrebbe allargarsi ad altri soci.
Mps ha comprato Antonveneta nel 2007 pagando oltre 10 miliardi di euro per una operazione poi finita nel mirino dei magistrati in una inchiesta che ha portato all'azzeramento degli allora vertici della banca accusati, tra le altre cose, di ostacolo all'attività di vigilanza.
Romolo Semplici, dell'associazione Pietraserena coinvolta nell'iniziativa, spiega che il consorzio punterà a "sensibilizzare e attivare vecchi soci, ex dipendenti e cittadini comuni che contribuiscano, anche con una cifra minima ciascuno, all'acquisto di azioni della banca per arrivare al 2,5%".
Bankitalia e Consob non hanno commentato.