Investing.com - I futures del greggio Brent sono scambiati vicino al minimo di quasi due anni questo lunedì, tra le speculazioni che l’indebolimento della crescita economica cinese possa ridurre la richiesta della materia prima.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a novembre è crollato al minimo della seduta di 97,02 dollari al barile, un livello che non si registrava dal 18 aprile 2013. I prezzi si sono attestati a 97,29 dollari negli scambi della mattinata europea, in calo di 67 centesimi, o dello 0,68%.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a novembre è crollato al minimo giornaliero di 89,90 dollari al barile. I futures si sono poi attestati a 90,60 dollari, in calo di 77 centesimi, o dello 0,84%.
I prezzi del greggio iniziano la settimana in calo dopo i dati cinesi rilasciati sabato che hanno mostrato che la produzione industriale è salita al tasso minore di quasi sei anni ad agosto, alimentando i timori per un rallentamento nella seconda economia mondiale.
La produzione industriale è salita al tasso annuo del 6,9% ad agosto, contro le aspettative di un aumento dell’8,8%, in calo dall’aumento del 9,0% del mese precedente.
Gli investimenti fixed asset, che seguono l’attività edile, segnano un incremento del 16,5% nel periodo gennaio-agosto, al di sotto delle aspettative di un aumento del 16,9% e in calo dal 17,0% del periodo gennaio-luglio.
I dati peggiori del previsto hanno fatto aumentare i timori per l’economia cinese e hanno alimentato le speculazioni circa l’eventuale decisione dei policymaker di Pechino in merito all’introduzione di nuove misure di stimolo per raggiungere l’obiettivo di crescita del 7,5% fissato dal governo.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di greggio dopo gli Stati Uniti ed è stata il motore del rafforzamento della domanda.
Ha pesato inoltre un dollaro forte, per via delle aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse statunitensi, aspettative che continuano ad aumentare la domanda degli investitori. Il biglietto verde è scambiato vicino al massimo degli ultimi 14 mesi contro un paniere di altre sei principali valute.
Il prezzo del greggio di solito scende quando la valuta statunitense si rafforza, dal momento che la materia prima espressa in dollari diventa più costosa per i titolari di altre valute.
Questa settimana, l’attenzione degli investitori sarà rivolta all’esito del vertice di politica monetaria della Federal Reserve previsto per mercoledì, tra le aspettative che la banca centrale possa adottare la linea dura, evitando quindi di fare riferimento all’impegno di mantenere i tassi bassi per un “lungo periodo”.
La Fed dovrebbe ridimensionare di altri 10 miliardi di dollari il suo programma di acquisti di stimolo, riuscendo quindi a chiudere il programma entro ottobre, per poi alzare i tassi di interesse intorno alla metà del 2015.