(Reuters) - L'azionario europeo è indirizzato verso la peggiore seduta in sei settimane, appesantito dalla minaccia di un'impasse nei colloqui sul commercio tra Stati Uniti e Cina. A penalizzare il mercato anche il crollo della società tedesca Wirecard e la debolezza dei prezzi del petrolio.
Intorno alle 12,20, l'indice tedesco DAX -- il più sensibile al commercio tra i listini nazionali europei -- scambia in ribasso dello 0,97%, mentre l'indice europeo STOXX 600 arretra dello 0,88%.
Il presidente Usa Donald Trump ieri ha minacciato un rincaro dei dazi sulle importazioni cinesi qualora non si raggiungesse un accordo con Pechino.
Allontanando ulteriormente la possibilità di un'intesa, Pechino ha condannato il provvedimento adottato dal Senato Usa volto a proteggere i diritti umani a Hong Kong, invitando Washington a non interferire con gli affari interni di Hong Kong e Cina.
I peggiori tra i principali sottosettori europei sono i minerari, esposti alla Cina, e i bancari.
A contribuire maggiormente alle flessioni sullo STOXX 600 sono tuttavia le major petrolifere Royal Dutch Shell, Total e BP, sulla scia di un ribasso del petrolio per la terza sessione consecutiva sui timori per un eccesso di offerta.
La società di pagamenti tedesca Wirecard cede il 2,9% sulla notizia secondo cui il revisore EY non ha firmato l'audit di Singapore della società per il 2017, citando irregolarità.
L'indice FTSE 100 di Londra arretra dell'1,3%, zavorrato dal calo del 6,5% registrato dalla catena di articoli per la casa Kingfisher (LON:KGF) che ha annunciato un peggioramento del calo delle vendite nel terzo trimestre.
La società quotata in Svizzera Alcon è in calo del 2,2% dopo aver ristretto l'outlook sugli utili, aumentato le proiezioni per il costo dello spin-off dal gruppo farmaceutico NOVARTIS e annunciato un programma di ristrutturazione dal valore di 300 milioni di dollari.
In frazionale calo settori considerati più sicuri durante periodi di incertezza economica, tra cui food & beverage, healthcare e utility.