Investing.com - La sterlina è stabile contro il dollaro questo giovedì, dopo i dati che hanno mostrato che la produzione industriale britannica ha superato le previsioni il mese scorso, mentre gli investitori restano cauti in attesa delle dichiarazioni della Banca d’Inghilterra e della Banca Centrale Europea nel corso della giornata, nonché del report di domani sull’occupazione non agricola USA.
Il cambio GBP/USD si è attestato a 1,5978, pressoché invariato sulla giornata, staccandosi dal minimo di un anno di 1,5867 di ieri.
La sterlina non ha risentito delle dichiarazioni dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico secondo cui la produzione industriale è aumentata dello 0,6% a settembre, superando le aspettative di una crescita pari allo 0,4%.
Su base annua, la produzione industriale è salita dell’1,5%, in linea con le previsioni.
La produzione del settore manifatturiero è cresciuta dello 0,4% rispetto al mese precedente, poco al di sopra del previsto aumento dello 0,3% ed ha visto un incremento al tasso annuo del 2,9%.
Ieri la sterlina è scesa al minimo di un anno contro il dollaro in seguito ai dati che hanno mostrato che il settore dei servizi britannico ha visto una crescita al tasso più lento degli ultimi 17 mesi ad ottobre, alimentando i timori per un rallentamento della ripresa economica.
I dati deludenti lasciano intendere che la Banca d’Inghilterra manterrà i tassi stabili per un periodo più lungo per valutare il grado di indebolimento della ripresa.
Durante il vertice di oggi, la BoE dovrebbe mantenere invariata la politica monetaria.
C’è attesa inoltre per l’esito del vertice della BCE previsto nel corso della giornata, e alcuni investitori ritengono che la banca potrebbe imitare la decisione inaspettata di venerdì della Banca del Giappone sulle misure di stimolo, per sostenere la crescita e l’inflazione nella zona euro.
La dichiarazione di politica monetaria della banca sarà seguita con attenzione per via delle voci riguardanti le tensioni all’interno della BCE in merito alla leadership del Presidente Mario Draghi.
La richiesta del dollaro continua ad essere sostenuta dopo l’impennata di ieri al massimo di quattro anni e mezzo del biglietto verde contro il paniere delle altre principali valute, seguita alla notizia della vittoria dei Repubblicani alle elezioni di midterm e del report positivo sui nuovi posti di lavoro del settore privato.
Il report ADP sull’occupazione non agricola ha rivelato infatti che il settore privato statunitense ha aggiunto 230.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, contro le aspettative di un aumento pari a 220.000 unità.
Intanto, l’Institute of Supply Management ha dichiarato che l’indice del settore non manifatturiero è sceso a 57,1 il mese scorso da 58,6 di settembre.
Tuttavia, la componente sull’occupazione dell’indice ha visto un aumento, alimentando le aspettative di crescita per il mercato del lavoro in attesa del report di domani sull’occupazione non agricola.
La sterlina è in calo contro l’euro, con la coppia EUR/GBP su dello 0,24% a 0,7832.
Stamane, i dati hanno mostrato che gli ordinativi alle fabbriche in Germania sono aumentati solo dello 0,8% a settembre, ben al di sotto delle previsioni di un aumento del 2,3%.
I dati deludenti hanno alimentato i timori per le prospettive di crescita della principale economia della zona euro.