Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in salita nella mattinata europea di questo giovedì, con il sentimento che migliora grazie ai dati cinesi, indici di un miglioramento nel comparto manifatturiero al ritmo più veloce degli ultimi due anni.
I traders del petrolio attendono inoltre i dati sulle scorte di greggio e prodotti raffinati che saranno rilasciati dall’U.S. Energy Information Administration.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a marzo sono stati scambiati a 95,59 dollari al barile nella mattinata statunitense, in salita dello 0,4% sulla giornata.
I futures della borsa di New York sono saliti dello 0,6% nella seduta, al massimo giornaliero di 95,66.
Il sentimento dei mercati è stato sostenuto dall’indice preliminare HSBC dei direttori acquisti cinesi, salito a 51,9 a gennaio, il massimo di 2 anni, da una lettura di 51,5 a dicembre.
I dati hanno avvalorato la tesi di una ripresa in corso della seconda economia mondiale.
I traders del petrolio attendono inoltre i dati del governo USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di petrolio.
I dati sono stati rilasciati con un giorno di ritardo rispetto, per via della chiusura del Martin Luther King Jr. Day dello scorso lunedì.
Dopo la chiusura di mercoledì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte di greggio che mostra un aumento di 3,71 milioni barili la scorsa settimana, mentre per la benzina le riserve sono scese di 1,57 milioni di barili.
I traders continuano a monitorare gli sviluppi politici negli USA, nell’incertezza su come il paese possa evitare il tetto massimo di 16,4 mila miliardi di dollari.
La Camera dei Rappresentati ha approvato un accordo per concedere un estensione di quasi quattro mesi al limite del debito USA, permettendo al governo di rispettare i propri obblighi per questo periodo.
Gli Stati Uniti sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a marzo sono scesi dello 0,1% a 112,73, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,14 dollari al barile.
I traders del petrolio attendono inoltre i dati sulle scorte di greggio e prodotti raffinati che saranno rilasciati dall’U.S. Energy Information Administration.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a marzo sono stati scambiati a 95,59 dollari al barile nella mattinata statunitense, in salita dello 0,4% sulla giornata.
I futures della borsa di New York sono saliti dello 0,6% nella seduta, al massimo giornaliero di 95,66.
Il sentimento dei mercati è stato sostenuto dall’indice preliminare HSBC dei direttori acquisti cinesi, salito a 51,9 a gennaio, il massimo di 2 anni, da una lettura di 51,5 a dicembre.
I dati hanno avvalorato la tesi di una ripresa in corso della seconda economia mondiale.
I traders del petrolio attendono inoltre i dati del governo USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di petrolio.
I dati sono stati rilasciati con un giorno di ritardo rispetto, per via della chiusura del Martin Luther King Jr. Day dello scorso lunedì.
Dopo la chiusura di mercoledì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte di greggio che mostra un aumento di 3,71 milioni barili la scorsa settimana, mentre per la benzina le riserve sono scese di 1,57 milioni di barili.
I traders continuano a monitorare gli sviluppi politici negli USA, nell’incertezza su come il paese possa evitare il tetto massimo di 16,4 mila miliardi di dollari.
La Camera dei Rappresentati ha approvato un accordo per concedere un estensione di quasi quattro mesi al limite del debito USA, permettendo al governo di rispettare i propri obblighi per questo periodo.
Gli Stati Uniti sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a marzo sono scesi dello 0,1% a 112,73, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,14 dollari al barile.