Investing.com - Il prezzo dell’oro è in salita questo venerdì, ma i guadagni dovrebbero restare limitati per via dei dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione USA pubblicati ieri, dati che hanno segnalato una ripresa in corso sul mercato del lavoro.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a febbraio salgono dello 0,27% a 1.211,80 dollari.
Il contratto di febbraio ha chiuso la seduta di ieri in calo dello 0,18% a 1.208,50 dollari l’oncia.
Ieri, il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese di 4.000 unità a 294.000 la scorsa settimana, poco al di sopra della lettura prevista di 290.000 unità.
Il report ha seguito di un giorno i dati che hanno mostrato che il settore privato statunitense ha creato 241.000 nuovi posti di lavoro a dicembre, un dato superiore alle attese.
Gli ottimi dati hanno migliorato le prospettive di una ripresa economica statunitense ed hanno alimentato le aspettative che i dati governativi sull’occupazione non agricola previsti per oggi siano positivi.
Nel 2014, il prezzo dell’oro è sceso di circa il 2% a causa delle preoccupazioni per il rafforzamento della ripresa economica statunitense, che potrebbe spingere la Federal Reserve ad alzare i tassi prima e più velocemente del previsto.
Un eventuale aumento dei tassi di interesse statunitensi sosterrà il biglietto verde ma peserà sull’oro poiché dalla crisi finanziaria del 2008 il metallo prezioso ha tratto beneficio dalla liquidità della banca centrale e dai tassi di interesse bassi.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile al massimo degli ultimi 12 anni di 92,58 negli scambi della mattinata europea.
Intanto, l’argento con consegna a marzo è pressoché invariato a 16,377 dollari l’oncia troy, mentre i futures del rame con consegna a marzo scendono dello 0,24% a 2,763 dollari la libbra.