Investing.com - I futures del greggio USA crollano al minimo dall’aprile 2013 questo mercoledì, dal momento che gli investitori hanno preso posizione per il report sulle scorte settimanali previsto nel corso della giornata, che dovrebbe essere ribassista.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a novembre ha toccato il minimo della seduta di 87,39 dollari al barile, un livello che non si registrava dal 18 aprile 2013.
Il prezzo è poi salito e si è attestato a 87,75 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, con un crollo di 1,10 dollari, o dell’1,24%.
Ieri, i futures del greggio Nymex sono crollati di 1,49 dollari, o dell’1,65%, a 88,85 dollari, per via dei timori per la forza della crescita economica.
I futures troveranno supporto a 85,91 dollari al barile, il minimo dal 18 aprile 2013, e resistenza a 90,57 dollari al barile, il massimo dal 7 ottobre.
I traders attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi nel corso della seduta per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
Il report governativo di oggi dovrebbe mostrare che le scorte di greggio USA sono aumentate di 1,6 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero essere diminuite di 1,0 milioni di barili.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, ha dichiarato che le scorte di greggio USA sono aumentate di 5,1 milioni di barili nella settimana conclusasi il 3 ottobre, ben al di sopra del previsto aumento di 1,4 milioni di barili.
Il report ha mostrato inoltre che le scorte di benzina sono aumentate di 2,5 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati si sono ridotte di 1,1 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a novembre è crollato di 1,16 dollari, o dell’1,26%, a 90,95 dollari al barile.
I prezzi del greggio Brent scambiati sulla borsa di Londra sono precedentemente crollati a 90,81 dollari, il minimo dal giugno 2012.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI si è ridotto a 3,20 dollari dai 3,26 dollari della seduta precedente.
Ieri, il Fondo Monetario Internazionale ha deciso di tagliare le previsioni di crescita globale per la terza volta quest’anno, avvisando che la ripresa economica è debole e instabile.
L’organizzazione prevede una crescita economica globale pari al 3,3% quest’anno, in calo dal 3,4% di luglio, mentre le previsioni per il 2015 sono pari al 3,8%, rispetto alla stima precedente del 4,0%.
Il sentimento dei mercati è stato inoltre colpito dal report che ha mostrato un crollo degli ordinativi alle fabbriche tedesche ad agosto, facendo temere che la principale economia della zona euro stia cadendo in recessione.