Investing.com - I prezzi dell’oro continuano l’aumento della scorsa settimana toccando il massimo di tre mesi e mezzo questo lunedì, dal momento che la recente serie di deludenti dati economici USA ha spinto gli investitori a rivalutare le loro posizioni sul futuro della politica monetaria della Federal Reserve.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile hanno toccato il massimo della seduta di 1.329,90 dollari l’oncia troy, il massimo dal 31 ottobre.
I prezzi dell’oro si sono attestati in salita dello 0,45% a 1.324,50 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea. I futures hanno chiuso la seduta di venerdì in salita dell’1,42%, o di 18,50 dollari, a 1.318,00 dollari l’oncia.
I prezzi troveranno supporto a 1.286,20 dollari l’oncia troy, il minimo dal 13 febbraio e resistenza a 1.341,90 dollari, il massimo dal 31 ottobre.
Intanto, l’argento con consegna a marzo è in salita dello 0,8% a 21,59 dollari l’oncia troy, il massimo dal 7 novembre. Il contratto di marzo venerdì ha subito un’impennata del 5,03% a 21,42 dollari l’oncia.
I volumi degli scambi resteranno limitati, il Comex resterà chiuso per il Giorno del Presidente negli Stati Uniti. Gli scambi elettronici riprenderanno domani, alla riapertura dei mercati.
I prezzi dell’oro sono rimasti supportati nelle ultime settimane tra i timori che la ripresa statunitense abbia perso lo slancio a partire dalla fine dello scorso anno, dal momento che il rigido clima invernale ha pesato sulla crescita.
I dati di venerdì hanno mostrato che la produzione industriale USA è scesa dello 0,3% a gennaio rispetto al mese precedente, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
I dati deludenti hanno seguito di un giorno i dati del Dipartimento per il Commercio che hanno mostrato un calo dello 0,4% delle vendite al dettaglio a gennaio, rispetto alle aspettative di un aumento dello 0,3%.
L’oro è salito di circa il 9% dall’inizio dell’anno, dopo il calo del 28% nel 2013.
Sul Comex, i futures del rame con consegna a marzo sono in salita dello 0,6% a 3,284 dollari la libbra.
I dati rilasciati nel fine settimana hanno mostrato che il prestito delle banche cinesi è salito al massimo di quattro anni a gennaio, facendo diminuire i timori per l’inasprimento dei livelli di liquidità.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.