Investing.com - L’oro è sceso lo scorso venerdì al minimo di oltre due settimane, mentre i traders continuano a valutare la tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Federal Reserve dopo il rilascio dei dati USA sull’occupazione non agricola.
Il Dipartimento per il Lavoro ha riportato che l’economia USA ha creato 173.000 nuovi posti di lavoro lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento di 220.000 e dopo l’aumento di 245.000 del mese precedente.
Tuttavia il tasso di disoccupazione è sceso dal 5,3% al 5,1%, meglio delle aspettative di un calo al 5,2%, segnando il minimo dall’aprile 2008.
La retribuzione oraria, ,una voce del report che secondo la Federal Reserve deve essere in salita, ha segnato un aumento dello 0,3%, superando le aspettative di un aumento dello 0,2% e dopo l’aumento dello 0,2% del mese precedente.
I dati non hanno intaccato le aspettative verso un aumento dei tassi Fed durante il vertice che si terrà il 16 e 17 settembre.
Intanto, il Presidente della Federal Reserve di Richmond, Jeffrey Lacker, ha dichiarato venerdì che l’economia USA non ha più bisogno di tassi vicini allo zero, alimentando così la speculazione di un possibile aumento dei tassi già questo mese.
Negli ultimi mesi, la tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Fed è stata costantemente sotto i riflettori.
Le aspettative di un aumento dei tassi sono ribassiste per l’oro, poiché il metallo prezioso fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi sono alti.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre è sceso di 3,10 dollari, o dello 0,28% lo scorso venerdì, chiudendo la seduta a 1.121,40 dollari l’oncia troy, dopo aver toccato il minimo intraday di 1.115,70, il minimo dal 18 agosto. I mercati USA sono rimarranno chiusi lunedì per via della festività del Labor Day.
Sulla settimana, il metallo prezioso ha visto un calo di 10,50 dollari, o dell’1,1%, segnando il secondo calo settimanale consecutivo.
Il 24 luglio i futures dell’oro sono crollati al minimo degli ultimi cinque anni e mezzo di 1.072,30 dollari, nelle speculazioni che la Federal Reserve possa decidere di aumentare i tassi di interesse a settembre per la prima volta dal 2006.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a settembre venerdì è sceso di 15,8 centesimi, o dell’1,07%, a 14,54 dollari l’oncia troy alla chiusura degli scambi. Sulla settimana l’argento ha visto un aumento di 3,4 centesimi, o dello 0,06%.
Intanto, il rame con consegna a dicembre è sceso venerdì di 7,2 centesimi, o del 3,04%, a 2,312 dollari la libbra, nei timori generali per l’andamento dell’economia cinese.
Giovedì scorso la Banca Centrale Europea ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita e di inflazione per via del calo dei prezzi del greggio e del rallentamento dell’economia cinese. La banca ha dichiarato inoltre che è possibile un aumento del programma di quantitative easing per via dei rischi legati alle previsioni di inflazione.
Sulla settimana il rame è sceso di 1,7 centesimi o dell’1,11%, mentre gli investitori continuano a valutare lo stato dell’economia cinese.
Il 24 agosto il rame è crollato al minimo di sei anni di 2,202 dollari, nei timori per l’economia cinese e per i crolli registrati sui mercati azionari del paese, due fattori che hanno molto pesato sul metallo rosso.
I mercati azionari cinesi sono rimasti chiusi giovedì e venerdì per le celebrazioni della vittoria nella Seconda guerra mondiale e riapriranno lunedì.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale del metallo rosso e lo scorso anno ha rappresentato il 40% della richiesta globale.
Gli investitori attenderanno nella prossima settimana i dati statunitensi di venerdì sui prezzi al consumo e sul sentimento dei consumatori, alla ricerca di indicazioni sulla possibilità o meno di un aumento dei tassi.
I mercati attenderanno inoltre una serie di dati economici cinesi, tra cui il report sulla bilancia commerciale ed i dati sull’indice dei prezzi al consumo.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 7 settembre
Negli USA i mercati resteranno chiusi per il Labor Day, la festa del lavoro.
Martedì 8 settembre
La Cina rilascerà i dati sulla bilancia commerciale.
Mercoledì 9 settembre
La Banca del Canada annuncerà il tasso di interesse e pubblicherà la dichiarazione di politica monetaria.
Giovedì 10 settembre
La Reserve Bank of New Zealand annuncerà il tasso di interesse e pubblicherà la dichiarazione di politica monetaria.
La Cina pubblicherà i dati sull’indice dei prezzi al consumo e alla produzione.
La Banca d’Inghilterra annuncerà il tasso di interesse e pubblicherà la dichiarazione di politica monetaria.
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 11 settembre
Gli USA chiuderanno la settimana i dati sui prezzi al consumo e sul sentimento dei consumatori.