Investing.com - L’oro è sceso lo scorso venerdì, tra un dollaro più forte e la ripresa dei mercati azionari globali, due fattori che hanno pesato sulla richiesta di investimenti rifugio e che hanno spinto invece gli investitori a bloccare i profitti dopo l’impennata del giorno precedente.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad aprile ha chiuso venerdì in calo di 10,70 dollari, o dello 0,85%, chiudendo la settimana a 1.254,30 dollari l’oncia troy.
Il dollaro venerdì è salito dal minimo di cinque mesi con gli investitori che hanno riacquistato dollari dopo il selloff aggressivo registrato nella settimana. L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito venerdì dello 0,3% a 95,07, staccandosi dal minimo di cinque mesi di 94,61.
I mercati globali hanno chiuso in positivo venerdì, con l’S&P 500 che ha chiuso con il segno più per la prima volta nel 2016, in verde anche il Dow Jones industrial average.
Giovedì, l’oro ha registrato un’impennata del 2,86% o di 35,30 dollari, dopo che la Fed ha annunciato che quest’anno alzerà i tassi di interesse solo due volte e non quattro come precedentemente previsto.
La Fed ha fatto scendere le aspettative sull’aumento dei tassi per quest’anno in conclusione al vertice di politica monetaria tenutosi mercoledì, per via dell’impatto sull’economia USA della crescita globale più debole e del caos sui mercati finanziari.
Gli investitori hanno ridotto le aspettative sull’aumento dei tassi dopo la dichiarazione di politica della Fed, ed il prossimo aumento è previsto non prima di settembre. Un aumento graduale avrebbe delle ripercussioni meno forti sul prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.
Sulla settimana l’oro è sceso di 2,20 dollari, o dello 0,39%. Nonostante i cali recentemente registrati, il prezzo dell’oro è schizzato di quasi il 16% finora quest’anno poiché gli investitori scelgono gli investimenti rifugio per via dell’instabilità sugli altri mercati finanziari ed a causa dei timori per un indebolimento economico causato dalla Cina che hanno pesato sulla decisione della Fed di alzare i tassi.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento sono scesi dal massimo degli ultimi quattro mesi dopo un’ondata di profit-taking. L’argento con consegna a maggio ha segnato un calo di 22,2 centesimi, o dell’1,38%, chiudendo venerdì a 15,81 dollari l’oncia troy, dopo aver segnato il picco intraday di 16,17, il massimo dal 28 ottobre.
Giovedì i prezzi sono saliti di 81,4 centesimi, o del 5,35%, dopo i forti rialzi segnati dall’oro. Sulla settimana i futures dell’argento hanno segnato un aumento di 29,1 centesimi, o dell’1,32%.
Ilrame con consegna a maggio ha toccato venerdì il picco intraday di 2,323 dollari, un livello che non si registrava dal 4 novembre, per poi chiudere la settimana a 2,282 dollari la libbra, in calo di 1,0 centesimi, o dello 0,44%.
Sulla settimana i prezzi del rame hanno visto un aumento di 1,7 centesimi, o dell’1,83%, spinto da un dollaro più debole e dal ridimensionamento dalle aspettative sui tassi USA.
Nella prossima settimana oramai alle porte, gli investitori si concentreranno sui dati rivisti sul PIL USA del 4° trimestre, alla ricerca di indicazioni sulla forza dell’economia USA.
Attesi inoltre i dati sugli ordinativi durevoli USA e sulle vendite di case, alla ricerca di indicazioni sulla forza dell’economia in vista dei prossimi aumenti dei tassi nel corso del 2016.
Dalla Fed sono attesi numerosi interventi, autorevoli esponenti terrano dei discorsi, tra cui James Bullard, Dennis Lockhart, Jeffrey Lacker, Charles Evans e Patrick Harker.
In vista dell’imminente inizio di settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 21 marzo
Gli USA rilasceranno i dati sulle vendite di case esistenti. Il Presidente della Fed di Richmond, Jeffrey Lacker, il Presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart ed il Presidente della Fed di St. Louis James Bullard terranno degli interventi.
Martedì 22 marzo
La zona euro rilascerà i dati sull’attività del settore manifatturiero e di quello terziario. Germania e Francia rilasceranno dei report separati.
L’istituto Ifo e l’istituto ZEW rilasceranno dei report sulla fiducia delle imprese tedesche relativamente al mese di marzo.
Il Regno Unito rilascerà i dati sull’IPC.
Il Presidente della Fed di Chicago Charles Evans ed il Presidente della Fed Philadelphia Patrick Harker terranno degli interventi.
Mercoledì 23 marzo
Gli USA rilasceranno i dati sulla vendite di case nuove.
Giovedì 24 marzo
Gli USA rilasceranno i dati sugli ordinativi di beni durevoli e sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione. Il Presidente della Fed St. Louis James Bullard terrà un intervento sull’economia e la politica monetaria statunitense.
Venerdì 25 marzo
Gli USA chiuderanno la settimana con i dati rivisti sul PIL USA del 4° trimestre e con i dati Baker Hughes sul numero di impianti di estrazione.
I mercati saranno chiusi per il Venerdì Santo. Si prevedono volumi ridotti che potrebbero fare aumentare la volatilità.