Investing.com – I futures del petrolio greggio sono in calo nella mattinata europea di questo giovedì, le preoccupazioni sul “precipizio fiscale”, l’aumento delle tasse e i tagli alla spesa tengono cauti gli investitori
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 86,33 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,5% sulla giornata.
I prezzi del petrolio sulla borsa di New York sono in calo dello 0,65% a 86,25 dollari al barile, il minimo della seduta.
Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza.
Il Portavoce della Camera John Boehner ha affermato che restano “importanti divergenze” con il Presidente Barack Obama sul tema del bilancio.
Il Presidente Barack Obama ha recentemente dichiarato che qualsiasi soluzione dovrà includere dei tagli alla spesa pubblica ed un aumento delle tasse, tra cui un aumento delle tasse per i redditi più alti. I leader Repubblicani affermano di accettare tasse più alte per i redditi più alti ma di voler chiudere eventuali scappatoie o agevolazioni fiscali piuttosto che alzare le imposte.
Senza un accordo gli Stati Uniti potrebbero cadere in recessione e trascinare con sé gran parte del resto del mondo.
Il prezzo del petrolio rimane supportato dopo che la banca centrale statunitense ha dichiarato che continuerà con l’acquisto di 85 miliardi di dollari in titoli di stato ed obbligazioni per sostenere la ripresa economica.
La banca centrale statunitense ha inoltre dichiarato che i tassi di interesse resteranno prossimi allo zero fino a quando il tasso di inflazione sarà vicino all’obiettivo del 2% fissato dalla banca, e finché il tasso di disoccupazione negli USA non sarà sceso sotto il 6,5%.
Intanto nella zona euro i ministri delle finanze hanno raggiunto un accordo per la supervisione delle banche europee in vista del summit dell’Unione Europea.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a gennaio sono in calo dello 0,35%, scambiati a 107,67 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 21,34 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 86,33 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,5% sulla giornata.
I prezzi del petrolio sulla borsa di New York sono in calo dello 0,65% a 86,25 dollari al barile, il minimo della seduta.
Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza.
Il Portavoce della Camera John Boehner ha affermato che restano “importanti divergenze” con il Presidente Barack Obama sul tema del bilancio.
Il Presidente Barack Obama ha recentemente dichiarato che qualsiasi soluzione dovrà includere dei tagli alla spesa pubblica ed un aumento delle tasse, tra cui un aumento delle tasse per i redditi più alti. I leader Repubblicani affermano di accettare tasse più alte per i redditi più alti ma di voler chiudere eventuali scappatoie o agevolazioni fiscali piuttosto che alzare le imposte.
Senza un accordo gli Stati Uniti potrebbero cadere in recessione e trascinare con sé gran parte del resto del mondo.
Il prezzo del petrolio rimane supportato dopo che la banca centrale statunitense ha dichiarato che continuerà con l’acquisto di 85 miliardi di dollari in titoli di stato ed obbligazioni per sostenere la ripresa economica.
La banca centrale statunitense ha inoltre dichiarato che i tassi di interesse resteranno prossimi allo zero fino a quando il tasso di inflazione sarà vicino all’obiettivo del 2% fissato dalla banca, e finché il tasso di disoccupazione negli USA non sarà sceso sotto il 6,5%.
Intanto nella zona euro i ministri delle finanze hanno raggiunto un accordo per la supervisione delle banche europee in vista del summit dell’Unione Europea.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a gennaio sono in calo dello 0,35%, scambiati a 107,67 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 21,34 dollari al barile.