ROMA (Reuters) - Il governo nega l'intenzione di intervenire sulle pensioni di reversibilità, ovvero quelle che spettano, in parte, al coniuge e agli eredi in caso di decesso del pensionato o del lavoratore per la quota di contributi versati.
"Le pensioni di reversibilità non verranno toccate", ha detto Yoram Gutgeld, commissario alla spending review a 24 Mattino su Radio 24 sull'ipotesi di un taglio nel Def alle pensioni di reversibilità.
Ieri, in una nota, il presidente della commissione Lavoro della Camera, il democratico Cesare Damiano aveva sottolineato un riferimento alle pensioni di reversibilità nel Def, invitando il governo a correggerlo.
"La frase è precisa: 'Povertà: la norma razionalizza le prestazioni di natura assistenziale e quelle di natura previdenziale introducendo il principio di universalismo selettivo'", ha scritto Damiano. "Sappiamo che il governo ha escluso qualsiasi intervento sul tema della reversibilità: noi condividiamo questa posizione e crediamo nella buona volontà dell'esecutivo".
La polemica non è nuova. In realtà il governo, nell'ambito della delega sulle misure di contrasto alla povertà, vuole utilizzare l'Isee (indicatore della situazione economica equivalente) come parametro per l'assegnazione della pensione di reversibilità, che dipenderà quindi dalla situazione economica del nucleo familiare in cui vive il beneficiario.
La modifica riguarderà solo le pensioni future (almeno a partire a sei mesi dopo l'approvazione della misura da parte del Parlamento) e comunque i criteri saranno "eventualmente adeguati alla specifica natura di talune prestazioni", dice il testo della delega.
Secondo il governo, gli attuali beneficiari delle pensioni di reversibilità sono poco più di 3 milioni, per una spesa di circa 24 miliardi di euro all'anno.
L'Inps stima che nel 2014 quasi 4 milioni di pensioni siano andate ai coniugi superstiti, di cui quasi 200.000 erogate per la prima volta.