(ANSA) - MILANO, 21 DIC - Con l'accordo firmato la notte scorsa da Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e sindacati, che porta a 9 mila le uscite entro il 2020 e 1.500 ingressi, la banca prevede "risparmi nelle spese del personale a regime (dal 2021) complessivamente pari a circa 675 milioni di euro annui".
L'amministratore delegato, Carlo Messina, ritiene che si tratta di un "passo molto importante in vista del Piano industriale che verrà presentato agli inizi del nuovo anno". Il fatto che tutte le uscite previste, "comprese quelle del personale proveniente dalle ex Banche Venete, siano volontarie - aggiunge - rappresenta uno degli aspetti significativi che qualifica questo accordo".
Per il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, sono state "scongiurate uscite obbligatorie e licenziamenti e garantite nuove assunzioni". L'accordo, secondo Mauro Incletolli (First-Cisl), è un'occasione di "ricambio generazionale". Per Massimo Masi (Uilca) si tratta di un "ottimo accordo che tutela occupazione al sud".