Investing.com – I futures Brent di Londra hanno invertito al rotta venerdì scorso, chiudendo in calo nella speculazione che i raid USA in Iraq contro le milizie islamiche del nord stabilizzeranno le forniture dal secondo produttore dell’OPEC.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra il
greggio Brent con consegna a settembre è salito al massimo della seduta di 106,85, il massimo dal 30 luglio, prima di attestarsi a 105,02 alla chiusura degli scambi, in calo dello 0,4% o di 42 centesimi.
Nonostante le perdite di venerdì, il contratto Brent è salito dello 0,17% o di 18 centesimi sulla settimana.
Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha autorizzato raid aerei in Iraq per contrastare le ribellioni dei Sunniti e proteggere i civili dalla rivolta nonché i cittadini statunitensi presenti nel paese.
I prezzi sono inizialmente saliti dopo la notizia, per poi scendere subito dopo, in seguito alle dichiarazioni degli esperti secondo cui gli attacchi USA potrebbero abbassare il rischio di interruzioni delle forniture nel paese.
L’Iraq ha prodotto circa 3,5 milioni di barili al giorno lo scorso mese, diventando il secondo produttore dell’OPEC dopo l’Arabia Saudita.
Intanto, la notizia che la Russia avrebbe terminato le esercitazioni militari sul confine ucraino ha allentato i timori di un’invasione.
La NATO ha avvisato che la Russia la scorsa settimana ha riunito circa 20.000 soldati pronti ad intervenire sui confini dell’Ucraina in vista di una possibile operazione via terra.
Sul New York Mercantile Exchange greggio con consegna a settembre è salito al minimo della seduta di 98,45 dollari al barile, il massimo dal 5 agosto, prima di attestarsi a 97,65, in salita dello 0,32% o di 31 centesimi.
Sul Nymex i prezzi del greggio hanno perso lo 0,23% o 23 centesimi, poiché pesano i timori sulla domanda USA di petrolio e altri carburanti.
Intanto lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è rimasto a 7,37 dollari al barile alla chiusura di venerdì, contro i 6,96 dollari della settimana precedente.
I dati della Commissione Statunitense per le materie prime e i futures rilasciati venerdì hanno mostrato che gli hedge funds e i money managers hanno abbassato le previsioni rialziste per i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York per la settimana conclusasi il 5 agosto.
Le posizioni lunghe nette hanno segnato 236.381 contratti la scorsa settimana, in calo dal 14,5% dai 276.741 della settimana precedente.
Nella settimana oramai alle porte gli investitori si concentreranno sui rischi geopolitici globali, mentre saranno attesi i dati sul PIL della zona euro.
Gli operatori dei mercati attenderanno il report USA di luglio alla ricerca di suggerimenti sull’economia USA e sulla tempistica di un aumento dei tassi di interesse.