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Futures dell’oro stabili, attesi i dati USA e cinesi

Pubblicato 17.01.2013, 09:33
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Investing.com - I futures dell’oro sono pressoché invariati nella mattinata europea di questo giovedì, vicini al massimo di due settimane; gli investitori attendono intanto il rilascio di importanti dati cinesi.

Il sentimento sul metallo prezioo resta al rialzo, nelle indicazione che la Federal Reserve intenda proseguire il programma di allentamento.

La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna a febbraio a 1.681,05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,1% sulla giornata.

I prezzi sono rimasti nel range tra 1.676,35 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.682,05 dollari l’oncia troy. I futures dell’oro sono saliti al massimo di una settimana di 1.684,85 dollari l’oncia troy martedì.

Supporto a 1.626,05 dollari l’oncia troy, minimo del 4 gennaio e resistenza a breve termine a 1.690,45, massimo del 3 gennaio.

Gli operatori attendono i dati provenienti dalla Cina sul prodotto interno lordo del quarto trimestre, per avere dei segni di ripresa sula seconda economia mondiale.

La nazione asiatica rilascerà inoltre i dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio.

Dati più deboli del previsto potrebbero spingere i policymakers di Pechino ad introdurre nuove misure di stimolo per spingere l’attività economica.

I traders dell’oro attendono o inoltre i dati economici statunitensi nel corso della giornata. Il paese produrrà i dati ufficiali sulle concessioni edilizie e sulle nuove costruzioni, oltre ai report settimanali sulle richieste di sussidio di disoccupazione e sull’attività manifatturiera di Philadelphia.

Il sentimento sui metalli preziosi è stato sostenuto dalle dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve Bernanke, il quale ha indicato lunedì che la banca centrale intende proseguire il programma di allentamento della Federal Reserve, fugando tutti i dubbi sorti dai verbali degli ultimi verbali dei vertici Fed.

I futures dell’oro sono scesi al minimo di 4 mesi il 4 gennaio, dopo i verbali di dicembre della Federal Reserve che indicano che la banca centrale potrebbe terminare il piano di acquisto di bond prima del previsto.

Il programma di allentamento quantitativo della Fed è visto da molti investitori come una importante fonte di liquidità che indebolisce il dollaro statunitense e contribuisce a supportare i prezzi delle materie prime e di altri asset, tra cui l’oro.

Ci si aspetta che l’attenzione resti concentrata sull’economia statunitense, nell’incertezza su come il paese riuscirà a gestire il problema del tetto massimo del debito statunitense di 16,4 mila miliardi di dollari che sarà toccato a febbraio.

I Repubblicani hanno dichiarato che chiederanno tagli alla spesa pubblica in cambio di un aumento del tetto del debito, mentre Obama ha affermato che la questione è fuori discussione.

Un mancato accordo sull’aumento del tetto massimo del debito, porterebbe al primo default USA che sconvolgerebbe i mercati finanziari.

Le aspettative verso misure di allentamento monetario più aggressive da parte della BoJ hanno sostenuto il sentimento. Durante lo scorso weekend, il Primo Ministro Giapponese Shinzo Abe ha richiesto alla Banca del Giappone di adottare un target di inflazione del 2% nel medio termine per combattere la deflazione.

Le aspettative di stimoli monetari tendenzialmente spingono l’oro, poiché il metallo prezioso è visto come bene rifugio e protezione contro l’inflazione.

Sul Comex, l’argento con consegna a marzo ha segnato -0,3% a 31,45 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a marzo ha segnato +0,4% a 3,621 dollari la libbra.

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