ATENE/BRUXELLES/WASHINGTON - (Reuters) - La Grecia accorperà i quattro pagamenti dovuti al Fmi questo mese in un'unica scadenza il 30 giugno.
Lo ha annunciato il portavoce del Fondo, Gerry Rice, in una nota.
"Le autorità greche hanno informato il Fondo che intendono accorpare le quattro scadenze di giugno del paese in una sola, che ora è dovuta il 30 giugno", si legge nel comunicato, che giunge dopo l'incontro finito nella tarda notte ieri tra Atene e i principali creditori e mentre si attende una possibile nuova riunione domani.
Il Fmi spiega che in base alle decisioni prese alla fine degli anni '70, gli stati membri possono chiedere l'accorpamento di scadenze multiple in un solo pagamento per ovviare alle difficoltà amministrative che possono sorgere dall'effettuare diversi esborsi in un breve lasso di tempo.
Il premier greco Alexis Tsipras potrebbe, intanto, tornare a Bruxelles già domani sera per nuovi colloqui con alti funzionari europei, che potrebbero essere allargati a vertici del Fondo e della Banca centrale europea, secondo quanto riferisce un funzionario Ue, dopo l'incontro di questa notte tra Tsipras, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.
Il funzionario aggiunge che è molto probabile che ai colloqui prendano parte anche il presidente della Bce Mario Draghi e il direttore generale del Fmi Christine Lagarde.
Il governo greco, per bocca del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, aveva fatto sapere questa mattina che intende rispettare tutti gli obblighi.
Nel mese di giugno Atene deve restituire circa 1,5 miliardi di euro al Fmi, in quattro tranche.
LE RICHIESTE DEI CREDITORI, IL NODO PENSIONI
Per il presidente della Commissione europea Juncker, però, i progressi nelle trattative per lo sblocco di finanziamenti in cambio di riforme non sono al momento ancora sufficienti.
I creditori hanno chiesto ad Atene di impegnarsi a vendere asset pubblici, a procedere con tagli delle pensioni e con l'impopolare riforma del lavoro. In un documento di cinque pagine, presentato a Tsipras ieri a Bruxelles, i rappresentanti di Ue e Fmi chiedono ad Atene di ridurre le spese per le pensioni dell'1% del Pil.
I creditori hanno chiesto inoltre ai greci di raccogliere altri 1,8 miliardi - ancora 1% del Pil - aumentando le aliquote Iva all'11 e al 23%.
Ue e Fmi chiedono anche che Atene elimini le agevolazioni sulle pensioni minime, il cosiddetto 'Ekas', per risparmiare 800 milioni entro il 2016.