(Reuters) - I prezzi del greggio sono in rialzo per il quinto giorno di fila, con il Brent che tocca i massimi da ottobre 2018 e corre verso gli 80 dollari a barile, spinto dai timori sul lato dell'offerta, visto l'aumento della domanda in diverse parti del mondo, generato dalla fine delle restrizioni.
Alle 11,30 il Brent avanza dell'1,49% a quota 79,25 dollari a barile, dopo tre settimane consecutive di guadagni. I futures sul greggio Usa guadagnano l'1,42% a 75,04 dollari a barile, ai massimi da luglio, dopo aver fatto segnare la quinta settimana consecutiva di rialzi lo scorso venerdì.
Goldman Sachs (NYSE:GS) ha alzato di 10 dollari le sue previsioni per il prezzo del Brent a fine anno, visto ora a 90 dollari a barile, dato che la rapida ripresa della domanda a seguito della diffusione della variante Delta e l'impatto dell'uragano Ida sulla produzione Usa stanno avendo un forte impatto sulle scarse scorte globali.
"Anche se abbiamo mantenuto a lungo una visione rialzista sul greggio, il divario tra domanda e offerta al momento è più ampio di quanto avessimo previsto, con la ripresa della domanda dopo l'impatto della variante Delta che è stata più rapida perfino delle nostre previsioni, che già erano superiori al consensus, e con l'offerta globale che rimane al di sotto delle nostre aspettative, che erano inferiori al consensus", si legge nel report di Goldman.
Colti alla sprovvista dal rimbalzo della domanda, i membri dell'Opec+ hanno fatto fatica ad aumentare la produzione, a causa di sottoinvestimenti e di ritardi nei lavori di manutenzione a causa della pandemia.
Le importazioni di greggio indiane hanno toccato i massimi di tre mesi ad agosto, rimbalzando dai minimi di un anno toccati a luglio, con le raffinerie del secondo maggior importatore di greggio al mondo che hanno aumentato le scorte in previsione di un aumento della domanda.
(Tradotto a Danzica da Luca Fratangelo, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)