LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio si mantiene attorno ai massimi da circa tre settimane sostenuti dalle esternazioni del ministro del Petrolio saudita, il quale ha confermato l'intenzione di continuare a contenere le esportazioni in linea agli impegni presi in sede Opec.
** Khalid al-Falih, ministro del Petrolio dall'Arabia Saudita, ha dichiarato infatti sabato che la produzione di greggio del Paese nel periodo gennaio-marzo sarà ben sotto i tetti di produzione, con le esportazioni che ammonteranno in media sotto i 7 milioni di barili al giorno.
** Un'ondata di freddo in tutta Europa ha spinto alcuni raffinatori a ritardare i lavori di manutenzione, circostanza che potrebbe sostenere la domanda e contribuire a porre fine a una moderata fase di realizzi, sostengono inoltre gli analisti.
** Intorno alle 12,20 italiane il derivato sul Brent tratta in calo di 17 cent a 67,14 dollari al barile dopo che la scorsa settimana ha guadagnato circa il 4% mettendo a segno la migliore settimana da fine ottobre. Il futures sul greggio Usa arretra di 12 cent a 63,43 dollari al barile dopo un +3% nella settimana passata. Entrambi i contratti hanno raggiunto stamani i massimi dal 7 febbraio.
** "C'è un leggero e breve impeto ribassista... ma crediamo che nella seconda metà dell'anno rivredremo una domanda che torna a trainare il mercato", commenta Joel Hancock, analista dei mercati petroliferi.
"La nostra opinione è che la domanda sia abbastanza forte, ma non vediamo grandi rotture. Un range di 60-70 dollari è quello che stimiamo per l'anno", aggiunge.