LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio ritracciano, dopo aver aperto in rialzo, sebbene entrambi i contratti di riferimento siano impostati per registrare il maggior incremento settimanale dall'inizio di giugno, sostenuti dall'interruzione della produzione nel Golfo del Messico e in Norvegia.
Alle 10,30 i futures sul Brent cedono 14 centesimi a 43,20 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Usa perdono 14 centesimi a 41,03 dollari.
Entrambi i contratti sono in corsa per chiudere la settimana in rialzo di circa l'11%, il primo incremento settimanale da tre settimane.
L'escalation degli scioperi dei lavoratori in Norvegia potrebbe triplicare l'impatto sulla produzione provocato dallo sciopero se non si dovesse giungere a un accordo entro il 14 ottobre, con tagli che arriverebbero a 934.000 barili al giorno.
Nel Golfo del Messico, stop alla produzione per 1,69 milioni di barili al giorno, circa il 92% del petrolio offshore della regione, per prepararsi all'impatto dell'uragano Delta.
L'Opec ha stimato ieri che la domanda globale di petrolio si stabilizzerà verso la fine del 2030 e potrebbe in seguito iniziare a diminuire.