(Reuters) - I prezzi del petrolio perdono terreno, dopo che la Russia ha accettato la proposta del presidente Usa Donald Trump di sospendere temporaneamente i reciproci attacchi sulle infrastrutture energetiche tra Mosca e Kiev, mossa che potrebbe eventualmente aprire al rientro del petrolio russo sui mercati globali.
Alle 10,50, i futures sul Brent scendono di 56 centesimi, pari allo 0,79%, a 70 dollari al barile. Il Wti è in calo di 58 centesimi, pari allo 0,87%, a 66,32 dollari.
Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha accettato di interrompere gli attacchi alle strutture energetiche ucraine, ma non ha appoggiato un cessate il fuoco completo di 30 giorni, come sperava Trump.
"I prezzi del greggio sono rallentati sui segnali di progresso verso un accordo di cessate il fuoco in Ucraina, insieme a una più ampia debolezza del mercato, con i trader e gli investitori preoccupati per le conseguenze delle guerre commerciali", ha detto l’analista di Panmure Liberum Ashley Kelty.
"Anche se si raggiungerà un accordo, ci vorrà probabilmente del tempo prima che le esportazioni energetiche russe aumentino in modo significativo".
La Russia è uno dei principali fornitori di petrolio al mondo, ma la sua produzione è diminuita da quando è iniziata la guerra, che ha innescato sanzioni sull’energia del Paese.
Un eventuale cessate il fuoco potrebbe portare a un allentamento delle sanzioni, il che a sua volta farebbe aumentare l’offerta di petrolio e abbassare i prezzi, secondo gli analisti.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Antonella Cinelli)