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Greggio giù tra timori per il COVID-19 e per l’eccesso di scorte

Pubblicato 28.10.2020, 04:40
Aggiornato 28.10.2020, 04:56
© Reuters.

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Di Adam Claringbull 

Investing.com - I prezzi del greggio scendono negli scambi asiatici di questo mercoledì mattina, perdendo i guadagni recuperati con il rally di ieri. La mancanza di domanda negli USA, l’impennata di casi di COVID-19 ed il ritorno della Libia sui mercati sono tutti elementi che stanno spingendo giù i prezzi.

I future del Brent segnano -1,87% a 40,83 dollari alle 23:53 ET (3:53 GMT) mentre i future del WTI crollano del 2,22% a 38,69 dollari.

Il greggio ha perso i guadagni di ieri negli scambi della mattinata asiatica, con i riferimenti in calo tra i timori per la domanda e per l’esubero di scorte. L’incertezza per lo stimolo e le elezioni negli USA ha alimentato le preoccupazioni.

I dati di ieri sulle scorte di greggio pubblicati dall’American Petroleum Institute (API) hanno rivelato un aumento di 4,577 milioni di barili per la settimana terminata il 23 ottobre ed un incremento anche delle scorte di benzina. Si stimava un aumento di 1,2 milioni di barili.

La pandemia di coronavirus sta pesando fortemente sul mercato, con il numero di casi in rapido aumento in Europa e negli USA, rinviando la ripresa economica. I dati della Johns Hopkins University indicano quasi 44 milioni di casi in tutto il mondo al 28 ottobre, con 1,17 milioni di vittime.

Il ritorno della fornitura libica sta inoltre contribuendo al calo del prezzo: il paese nordafricano dovrebbe raggiungere a breve il milione di barili al giorno, in salita dai poco meno di 100.000 barili al giorno di solo qualche mese fa. La notizia è però controbilanciata in parte dall’arrivo dell’uragano Zeta nel Golfo del Messico, con conseguente chiusura di impianti di trivellazione e di raffinerie.

La probabile assenza di un accordo sugli aiuti per il COVID-19 negli USA fino a dopo le elezioni del 3 novembre rappresenta un altro ostacolo per il mercato, con il Presidente Trump che sembra non riuscire a mediare un accordo tra il Senato, controllato dal suo stesso partito Repubblicano, e la Camera dei Rappresentanti, controllata dai Democratici.

Gli investitori attendono ora i dati che saranno pubblicati dalla U.S. Energy Information Administration nel corso della giornata.

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