Investing.com - Il prezzo del greggio si attesta vicino al minimo dalla fine di novembre questo lunedì, l’aumento della produzione di petrolio di scisto USA continua a scatenare i timori per l’eccesso delle scorte globali.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a maggio crolla di 65 centesimi, o dell’1,3%, a 48,66 dollari al barile alle 6:10 ET (10:10 GMT). Il riferimento USA ha toccato il minimo dal 30 novembre di 47,09 dollari martedì scorso.
Intanto, il greggio Brent con consegna a maggio sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 61 centesimi a 51,15 dollari al barile. Il riferimento globale è crollato a 50,25 dollari la scorsa settimana, il minimo dal 30 novembre.
Entrambi i prezzi si avviano a segnare un calo per la nona volta in 11 sedute.
I dati di Baker Hughes di venerdì hanno mostrato che il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 14 unità, il nono aumento settimanale consecutivo.
Il totale ammonta ora a 631 unità, il massimo dal settembre del 2015, facendo temere che la ripresa della produzione di petrolio di scisto USA possa vanificare gli sforzi compiuti dagli altri principali produttori per riequilibrare il mercato.
I produttori OPEC e non-OPEC, come la Russia, a novembre hanno deciso di ridurre la produzione di quasi 1,8 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni per i primi sei mesi del 2017 ma finora la decisione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte.
L’ultimo report mensile dell’OPEC ha mostrato che le scorte globali di greggi a gennaio sono salite a 278 milioni di barili al di sopra della media quinquennale.
Il Kuwait ospiterà un vertice dei ministri sia OPEC che non-OPEC il 26 marzo per valutare l’osservanza dei termini dell’accordo e discutere se estenderlo oltre giugno.
Da un sondaggio condotto tra gli analisti venerdì è emerso che l’OPEC dovrà prolungare i tagli alla produzione oltre giugno dal momento che la ripresa della produzione al di fuori del gruppo, in particolare negli Stati Uniti, potrebbe vanificare gli sforzi compiuti per ridimensionare le scorte in eccesso.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna ad aprile scendono di 0,8 centesimi, o dello 0,5%, a 1,585 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna ad aprile è in calo di 1,3 centesimi a 1,495 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna ad aprile vanno giù di 3,9 centesimi a 2,909 dollari per milione di BTU.