LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in calo, risentendo delle preoccupazioni per le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dei segnali di un aumento della produzione a livello globale nonostante le sanzioni che stanno per entrare in vigore contro l'Iran.
La produzione di greggio di tre dei maggiori paesi produttori (Russia, Usa e Arabia Saudita) ha raggiunto i 33 milioni di barili al giorno per la prima volta a settembre, secondo i dati Refinitiv. Si tratta di un aumento di 10 milioni di barili al giorno rispetto all'inizio del decennio e significa che i tre paesi da soli ora coprono un terzo della domanda a livello globale.
Intorno alle 12,35 italiane il Brent cede 64 centesimi a 76,70 dollari, il crudo leggero americano perde 46 centesimi a 66,59 dollari.
La scorsa settimana entrambi i contratti hanno registrato un recupero ma sono comunque circa 10 dollari sotto i massimi degli ultimi quattro anni toccati nella prima settimana di ottobre.
L'International Energy Agency (IEA) oggi ha spiegato che i prezzi crescenti del greggio potrebbero avere conseguenze negative sui consumi in un momento di rallentamento dell'economia globale.