LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio salgono di oltre l’1% sui massimi dall’inizio del mese, traendo sostegno dall’instabilità in Medio Oriente e dai piani della Cina di maggiori stimoli all’economia.
Alle 11, i futures sul Brent sono in rialzo di 93 centesimi, pari all’1,3%, a 72 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate sono a +94 centesimi, pari all’1,4%, a 68,52 dollari.
A sostenere i prezzi, la promessa del presidente Donald Trump che l’attacco degli Stati Uniti contro gli Houthi proseguirà se questi non smetteranno di assaltare le navi nel Mar Rosso. Ieri Trump ha detto che riterrà l’Iran responsabile di qualsiasi attacco condotto dagli Houthi, gruppo yemenita appoggiato da Tehran.
Intanto, a Gaza attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 200 persone, secondo le autorità della Sanità palestinese, ponendo fine a uno stallo di settimane per valutare l’estensione del cessate il fuoco che a gennaio ha interrotto i combattimenti.
Nel frattempo, il Consiglio di Stato cinese ha presentato domenica un piano d’azione speciale per rilanciare i consumi interni, con misure come l’aumento dei redditi e l’offerta di sussidi per l’infanzia.
In Cina, il primo importatore di greggio al mondo, la produzione è aumentata del 2,1% a gennaio e febbraio rispetto all’anno precedente, grazie a una nuova raffineria e alle festività del Capodanno lunare, secondo i dati ufficiali di ieri.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)